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Frana sul Monte Rosa: «C'è pericolo di morte»

VALLESEFrana sul Monte Rosa: «C'è pericolo di morte»

02.01.25 - 13:31
C'è il rischio di crolli sulla Punta Dufour, la vetta più alta delle Alpi svizzere. Nel fine settimana una prima massiccia caduta massi.
Instagram/ Luca Tondat
Le immagini del drone mostrano chiaramente l'enorme frana verificatasi sul massiccio del Monte Rosa.
Le immagini del drone mostrano chiaramente l'enorme frana verificatasi sul massiccio del Monte Rosa.
Frana sul Monte Rosa: «C'è pericolo di morte»
C'è il rischio di crolli sulla Punta Dufour, la vetta più alta delle Alpi svizzere. Nel fine settimana una prima massiccia caduta massi.

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Un'enorme frana si è staccata sul versante italiano del Monte Rosa, lo scorso fine settimana. Il soccorritore alpino Luca Tondat ha documentato con un drone la scia di devastazione lasciata dalla massa di roccia, caricando parte di queste immagini su Instagram e Facebook.

Le immagini mostrano l'enorme quantità di materiale staccatasi dall'area sommitale meridionale della Punta Dufour (4634 metri) e rotolata per centinaia di metri a valle, sotto il famoso ghiacciaio del Belvedere.

«È un distacco enorme, tutt'ora in corso», segnala il soccorritore. Fortunatamente non ci sono stati feriti, e ciò perché il distacco della parete è avvenuto di notte. Tuttavia, Tondat avverte: «Non avventuratevi in direzione dell'Alpe Pedriola nei prossimi giorni. I crolli stanno continuando».

Le temperature calde mettono in movimento la roccia - La frana ha lasciato il segno anche sul rifugio Zamboni-Zappa, fortunatamente chiuso durante i mesi invernali. «Il soffio di detriti ha raggiunto anche la parte alta delle piste del Belvedere coprendole di uno strato di polvere marrone». Non è stata definita l'entità esatta dei danni.

I meteorologi locali ritengono che la causa della frana sia da ricercare nelle «temperature anomale» e nelle scarse precipitazioni nevose associate. È anche ipotizzabile che lo scioglimento del permafrost possa aver favorito il distacco.

La crisi climatica, d'altra parte, è diventata un problema per le Alpi. Ciò che prima era tenuto insieme dal ghiaccio, ora sta gradualmente perdendo il suo "collante". Ciò provoca l'instabilità delle masse rocciose.

Le Alpi si stanno sgretolando - Nella primavera del 2024 si è già verificata una caduta di massi sul Monte Rosa. Anche altre cime sono crollate, come ad esempio il Fluchthorn, in Austria. Qui, nel giugno 2023, è venuto giù un milione di metri cubi di roccia, trascinando con sé la croce di vetta.

Proseguono le verifiche - Proseguono intanto le verifiche sul distacco della cima. Sono in corso i rilievi dei vigili del fuoco italiani finalizzati a valutare lo stato dei luoghi e il movimento della frana. Al momento, come comunicato dagli operatori due giorni fa, la situazione non presenta criticità imminenti.

Nelle operazioni di monitoraggio sono impegnati la squadra dei vigili del fuoco di Macugnaga, il nucleo che opera con i droni proveniente da Torino e il nucleo elicotteri di Malpensa. Le operazioni sono coordinate dal funzionario di servizio, coadiuvato da uno specialista in topografia applicata al soccorso del comando di Verbania.

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