Inflazione e deterioramento delle prospettive europee si stanno facendo sentire
SAN GALLO - Raiffeisen corregge al ribasso le sue previsioni sulla crescita dell'economia svizzera per quest'anno: è atteso un aumento del prodotto interno lordo (Pil) dell'1,9%, a fronte del +2,2% della precedente valutazione, che risaliva a inizio luglio. Per il 2023 viene per contro confermato un +1,5%.
L'economia americana è arretrata per due trimestri consecutivi, entrando così in una recessione tecnica, spiegano gli esperti della banca in un'analisi diffusa oggi. Le prospettive si stanno però deteriorando molto più rapidamente in Europa: la fiducia dei consumatori, anche in Svizzera, ha addirittura raggiunto un minimo storico a causa dell'elevata inflazione.
In materia di cambi, il corso euro/franco è sceso ben al di sotto della parità dopo l'intervento della Banca nazionale svizzera (BNS), che lo scorso 16 giugno ha alzato di 0,5 punti il suo tasso guida, portandolo al -0,25%. Secondo gli specialisti di Raiffeisen ciò significa che l'istituto potrebbe puntare alla fine della politica dei tassi d'interesse negativi nella riunione di settembre, magari con un ulteriore sensibile aumento. In ogni caso la necessità di normalizzare la politica monetaria rimane molto minore in Svizzera, grazie a un quadro inflazionistico più rilassato, fanno notare gli analisti del gruppo sangallese.