Nel secondo trimestre sono stati venduti otto miliardi in più rispetto al precedente.
ZURIGO - Prosegue la strategia di lotta all'inflazione della Banca nazionale svizzera (BNS). Nel secondo trimestre ha proseguito a ritmo accelerato le vendite di valuta estera pari a 40,3 miliardi di franchi. A fronte dei 32,2 miliardi del primo trimestre e dei 27,3 miliardi del quarto trimestre del 2022. Lo si apprende dalle statistiche diffuse venerdì dall'istituto centrale.
Un cambio di passo adottato a metà dell'anno scorso. Dopo aver acquistato valuta estera per anni per evitare che il franco si apprezzasse troppo: nel 2021, ad esempio, gli acquisti erano ammontati a 21,1 miliardi e nel 2020 si era addirittura la cifra di 110 miliardi. Il 2022, invece, si era chiuso con vendite nette totali di 22,3 miliardi.
L'idea alla base di questo mutamento di rotta è la lotta all'inflazione: la BNS combatte il rincaro (all'1,6% in agosto, ma è atteso in crescita nei prossimi mesi, in particolare con il caro-affitti) non solo aumentando il tasso guida (oggi all'1,75%, valore peraltro confermato la settimana scorsa), ma anche mantenendo forte il franco, un fattore che può costituire un aiuto per importare meno inflazione dall'estero. Concretamente questo si è tradotto un corso del franco che attualmente è di poco più di 0,96 nei confronti dell'euro: a metà 2022 si era ancora a 1,05.