Steve Ricci, Consigliere comunale Bioggio e coordinatore UDC
BIOGGIO - Il 25 febbaio 2021, le nostre autorità cantonali e i media ci hanno ricordato che era già trascorso un’anno dal primo paziente covid in Ticino.
Da allora, di acqua sotto i ponti ne è passata tanta. Tutti noi abbiamo vissuto in un modo o nell’altro momenti di sconforto, angoscia, paura, dolore e frustrazione per i più svariati motivi. Tutti sicuramente importanti allora come adesso.
E in tutto questo oltre a tantissime categorie professionali ridotte allo stremo finanziario ci ritrovammo e ci ritroviamo ancora oggi, con un sistema sanitario tra i più cari al mondo ma di per se è uguale se non peggiore di altre nazioni nella quale il costo della sanita è un quarto del nostro.
Lo scorso anno durante la prima ondata e il primo di una serie di lockdown e mini lockdown, il sistema sanitario era quasi al collasso, proprio come pochi mesi fa. Da parte delle nostre autorità quello stesso mondo messo sotto pressione ricevette elogi e tantissime parole di sostegno.
Parole, parole e ancora parole. Appunto. Di concreto per sostenere quel settore si fece nulla, tant’è che nei nostri ospedali la pianificazione non avviene più mensilmente come era solito ma settimanalmente, nessun aumento salariale o bonus per rischio professionale,a tratti neanche più ringraziamenti o pacche sulle spalle. Sembra quasi che oramai sia tutto scontato. Lavoro, lavoro e lavoro a discapito della salute fisica, mentale e di una vita sociale che si sta distruggendo ed è oramai inesistente. Forse il cantone crede che siano dei super eroi immortali e immuni a tutto, anche al covid?
Super eroi appunto. Dopo aver letto il piano vaccinale pubblicato sul sito del cantone balza all’occhio che lo stesso è suddiviso in sette fasi e fino qui nulla di strano.
Se non che è qui che mi chiedo: quale esercito manderebbe i propri soldati a combattere senza giubbotto anti-proiettili e senza munizioni nel fucile? magari dicendo “BANG BANG” e schivando il virus come i proiettili nel film The Matrix sopravvivranno?.
La cosa strana e completamente incomprensibile è che il personale sanitario (12000 operatori) sono stati messi in fase sei, penultimo posto.
Ora non è per dire, ma il personale sanitario, abbiamo imparato purtroppo a conoscerlo e capire chi sono e cosa fanno . Ne avremmo fatto a meno sicuramente.
Questi professionisti e esseri umani in primo luogo sono sempre in giro tra casa e lavoro, vedono centinaia di pazienti tutti i giorni (nelle strutture come nelle loro case) e tutte queste persone evidentemente hanno dei problemi di salute più o meno gravi. Come tutti il personale sanitario alla fine di un turno di lavoro estenuante rientra al proprio domicilio, dalle loro famiglie, dai loro cari, che non sempre sono tutti giovani e in salute.
Però per qualcuno sono dei super eroi e sicuramente sopravvivranno o magari sono anche sacrificabili. Magari per qualcun altro il piano vaccinale andrebbe riadattato cambiandone le priorità.
Vedremo.