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L'OSPITELa crisi pandemica e i ritardi ingiustificati

25.03.21 - 08:59
Rupen Nacaroglu, Presidente della Società dei commercianti di Lugano
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La crisi pandemica e i ritardi ingiustificati
Rupen Nacaroglu, Presidente della Società dei commercianti di Lugano

È difficile scrivere, per l'ennesima volta, di pandemia e della conseguente crisi economica e sociale. È difficile trovare le parole giuste per descrivere lo sconforto di una campagna vaccinale che non sta proseguendo al ritmo che ci saremmo tutti aspettati. A questo si sommano i contagi in aumento, il "terrore" del turismo pasquale,  la mascherina imposta anche all'aperto, le aperture che non arrivano e, ahimè, gli aiuti neppure.

Siamo stanchi. Molto stanchi. Ed è per questo motivo che voglio lanciare un appello forte e chiaro. Diamo ossigeno e speranza alla cittadinanza, soprattutto a chi ormai si sente sopraffatto dalla disperazione. 

È proprio per questo motivo che non è accettabile che il responsabile ufficio AVS del Cantone, intervistato dalla RSI, dica senza nessun patema d'animo che è normale che ci siano tempi di 2-3 mesi (minimo) per rispondere alle richieste e che i ritardi dei contributi IPG Corona per gli indipendenti sono ormai irrimediabili. 

È una resa all'inefficienza del tutto inaccettabile. Stiamo parlando persone senza stipendio, e senza alcuna colpa, ostaggio dall'immobilismo di chi non ha mai avuto un centesimo in meno alla fine del mese. Sono persone, gli indipendenti, che faticano a mettere il cibo sulla tavola da mesi. Con che coraggio non si cercano soluzioni per rimediare, dotandosi del personale necessario per smaltire più velocemente queste richieste che non sono altro che un diritto? Il tempo per organizzarsi c'era... Come è possibile che nessuno si assuma le proprie responsabilità, porgendo le scuse a questi lavoratori?  

Nei momenti di straordinaria difficoltà bisogna dare segnali straordinari. E soprattutto occorre annullare la differenza fra chi ha tutto il tempo di aspettare grazie a un salario garantito e chi questo tempo non ce l'ha!

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