Matteo Muschietti, sentinella dell'ambiente, Coldrerio
È un mese che ben si presta all’introspezione. Natale si avvicina, e quanto fatto durante l'anno che sta morendo, balza davanti insistente e ti fa pensare. A fare da cornice, quest'anno abbiamo una guerra che mette sotto gli occhi di tutti quanto l’essere umano possa essere stupido, nonostante l’intelligenza che ci distingue dagli altri animali. Proprio per questo facciamo ancora una più brutta figura. Invece di essere uniti nella fratellanza e co-costruire un futuro armonioso per lasciare un mondo migliore ai nostri figli, assistiamo a fratelli che privano della libertà altri fratelli, che cercano di soffocarli e sottometterli, creiamo differenze tra simili e ci schieriamo come pecore per difendere falsi dei che finiscono per farci bagnare nel sangue il frutto della nostra stupidità.
Se penso all’Ucraina non posso che indignarmi per l’idiozia di tutti gli attori che tengono in vita questo triste siparietto di becera barbarie. Stupidi quelli che hanno creato i presupposti perché scoppiasse, stupido chi l’ha cominciata, stupidi quelli che continuano ad alimentarla, ... stupidi tutti davanti a cotanta assenza di senno. Appena lanciati nel viaggio del nostro terzo millennio, soli nello spazio su un vascello prezioso e fragile, limitati dalla nostra mortalità e dai nostri difetti, non abbiamo niente di meglio da fare che entrare in conflitto con il prossimo, spesso umiliandolo fino nel profondo.
A questo punto, trasportato dal crepitio del camino, il mio pensiero corre in Iran e si accosta alla tristezza generata dal pensiero precedente. In Iran, un regime medievale schiaccia le libertà di espressione e umilia le donne, costrette a presentarsi in pubblico bardate come cavalli vestiti a lutto per nascondere la loro bellezza, perché motivo di provocazione. Le nuove idee e quanto conquistato lungo la nostra storia, invece di promuovere libertà di espressione, sono visti come un male, un pericolo, che mina le basi del funzionamento sociale. Il regime si occupa dunque di preservare questo funzionamento segregando le donne e mettendo a tacere i giovani, in un monolitismo triste e intriso di tutto ciò che di peggio può dare l’adesione cieca e senza riflessione a una religione. Un regime basato sulla paura e che esiste proprio perché i suoi promotori hanno ancora più paura a loro volta e usano le armi della repressione per adempiere alla loro scellerata missione di guardiani del nulla.
Anche qui in Ticino non mancano i motivi per riflettere e i disagi sociali. Ci sono molti disoccupati soprattutto tra i giovani e chi supera la cinquantina, categorie importanti e che sono troppo penalizzate. Ci sono 75'000 frontalieri che tutti i giorni entrano in Ticino per lavorare, eppure non sappiamo dare un posto di lavoro ai nostri disoccupati che devono ricorrere, passato il periodo della disoccupazione, all'assistenza. E' malsano.
Possibile che le nostre Autorità politiche, i primi guardiani del buon equilibrio del nostro tessuto sociale, non possano mettere fine a questa situazione incresciosa? Perché non ci sono azioni mirate e concrete, come convocare le ditte e gli imprenditori, affinché assumano i nostri disoccupati, elargendo a chi lo fa un sostegno finanziario o uno sgravio fiscale? Si può fare tutto in politica: basta avere a cuore il mandato per cui si è stati eletti e avere il coraggio di agire per un risultato tangibile.
Forse è giunta l'ora di cambiare modo di fare politica e chiamare alla cassa chi nel mondo del lavoro ha la possibilità di assumere i nostri disoccupati per costruire una società più equilibrata e basata su valori umani. Siamo troppo dipendenti da profitto e performance e stiamo sbagliando tutto andando contro la nostra natura, sostituita da un insieme di valori malsani e che ci portano a valorizzare comportamenti psicotici. Lo stato del nostro pianeta, così come il nostro stato psicologico generale (l’inutile stress in testa, causa o aggravante di molti mali) non fa
che testimoniare che i primi veri malati siamo noi e che l’attuale politica non è una cura, ma la continuazione del nostro malessere.
Ticinesi, avanti!, mi verrebbe da dire abbattendo gli steccati di partito (altra forma di fossilizzazione in monolitismi pericolosi), ma anche noi siamo schierati, bombardati di informazioni false o
pericolosamente incomplete, inebetiti dal nostro stress e dalla nostra routine e non reagiamo più agli stimoli, risolviamo i problemi schierandoci con un tweet o dandogli contro, ancorati ad una superficialità raggelante. E i problemi si accumulano, ogni tanto cambiano nome e non vengono mai risolti. Ne fa testo il rincaro delle casse malati, dove tutti ci hanno provato per dare respiro alle famiglie , ma senza alcun risultato. Ci vuole in politica la concertazione di tutte le forze attive on Ticino. Avanti ticinesi non abbattetevi che tutto passa a questo mondo fuorché l'eternità. Il nuova anno porterà consiglio a chi ci governa e tutti assieme possiamo dare un avvenire meno litigioso e che tenga conto di dare un posto al sole a chi oggi non ce l'ha. Auguri !