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AMALIA MIRANTEI disoccupati che non si vedono e non si contano

11.01.23 - 14:50
AMALIA MIRANTE, ECONOMISTA
Foto A.M.
I disoccupati che non si vedono e non si contano
AMALIA MIRANTE, ECONOMISTA

Lo sappiamo. Ogni volta che la Segreteria di Stato dell’Economia (SECO) pubblica i dati sulla disoccupazione il nostro stupore aumenta. Non si tratta di distorsione della realtà oppure di percezione sbagliata da parte del pubblico, come qualche “esperto” vuole farci credere. Lo diciamo da parecchio tempo: la statistica ufficiale della SECO conteggia esclusivamente il numero di persone iscritte presso gli uffici regionali di collocamento. E questo non è un buon indicatore dello stato di salute del mercato del lavoro in Ticino. Perlomeno non è un indicatore sufficiente a trarre conclusioni tanto ottimistiche.

Naturalmente la SECO non ha nessuna intenzione di nascondere i fatti, né intende dipingere una realtà più rosea del vero. Questo indicatore, ossia il numero di persone iscritte agli URC, dà le informazioni che contiene e che gli sono richieste: cioè esso enumera esclusivamente le persone in cerca di lavoro che sono anche iscritte a un ufficio di collocamento. È un indicatore, quindi, reale ma parziale, anzi parzialissimo.

La domanda che dovrebbero farsi commentatori e analisti che spesso utilizzano questi indicatori a scatola chiusa è un’altra: sono davvero rappresentativi della situazione ticinese?  La risposta breve è no.

E non bisogna essere luminari o specialisti per dare questa risposta, basta vivere e conoscere il territorio. Ambienti di diversa estrazione amano diffondere narrazioni appaganti, gratificanti o anche soltanto analgesiche. Non solo siamo in presenza di una quasi completa occupazione. Addirittura, in Ticino, avremmo un mercato e un’economia che non trova i profili altamente qualificati che cerca. E, ahinoi, non li trova nonostante la fatica e l’impegno che mettiamo nella formazione giovanile (per non parlare della fatica e dell’impegno di quei giovani medesimi).

Ma questa è appunto una narrazione, non la realtà del Canton Ticino. I nostri giovani qualificati, capaci e competenti si armano di bagagli e di biglietto del treno per andare a lavorare oltre Gottardo dove sono visti per quello che sono: giovani in gamba, con le qualifiche necessarie e la necessaria competenza.

Qui da noi, i nostri cinquantenni che perdono il posto di lavoro e cercano un impiego che ne riconosca esperienza e capacità, trovano solo porte chiuse. La situazione sta diventando talmente invivibile in questo cantone che persino alla fine della vita professionale con quanto messo da parte negli anni e con quanto percepito dai sistemi previdenziali non si riesce più a vivere in questo territorio. Centinaia di persone prossime al pensionamento stanno pianificando la loro partenza.

Di fronte a questa situazione cosa fa la politica? Poco, o niente. Si narrano la storia di un cantone innovativo, competitivo, culla del progresso tecnologico e all’avanguardia in Svizzera se non addirittura in Europa. Peccato che tutti i giorni quando ci alziamo, la maggioranza di noi, fa i conti non con le storie ma con la realtà.

E la realtà è ben diversa. Ma attenzione questo non significa che tutto sia perduto, anzi. Abbiamo tutte le possibilità e le potenzialità per cambiare, dobbiamo solo volerlo. Ma dobbiamo avere la volontà, come prima cosa, di vedere la realtà e smetterla di credere alle favole. Non siamo nel paese del Bengodi, non siamo la Silicon Valley. Siamo un cantone periferico, meno competitivo di quanto potrebbe e dovrebbe essere e le cui classi dirigenti faticano a rendersene conto. Oppure, non vogliono farlo.

 

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COMMENTI
 

gruzi 1 anno fa su tio
Cara Amalia, le classi dirigenti hanno tutti gli interessi a mantenere un costo del lavoro basso (costo fisso) approfittando della mano d'opera frontaliera. La politica si riempie la bocca di parole roboanti ma non muove una foglia per andare in controtendenza. Di fatto il Ticino è la tredicesima provincia della Lombardia e la situazione non cambierà MAI !

gianca70 1 anno fa su tio
Mi raccomando andateli a votare che se lo meritano, con tutto quello che fanno per noi i politici. 🙄

Yes 1 anno fa su tio
Mi scusi Sig.ra Amalia, per tentare di fare dei ragionamenti seri, la lista dei disoccupati e dei precari servirebbe suddivisa per settori: commercio, sicurezza, ristorazione, servizi, ecc., ma prima dovrebbe convincere gli imprenditori a cambiare mentalità e investire sulle risorse umane presenti sul territorio.

Yes 1 anno fa su tio
Ottima idea contare i disoccupati totali, strano, nessuno ci ha mai pensato o forse perché sarebbe scomodo, in attesa, speriamo non passino altri 30 anni, aggiungerei anche le risorse umane... ops scusate, i precari a vita con contratti a ore su chiamata e a tempo parziale che vorrebbero lavorare a tempo pieno, con questi superiamo i 15.000... attendiamo con ansia i dati e le soluzioni... l‘unica via di salvezza è andare via...

Afrodita 1 anno fa su tio
Ahhh si se hai permeso G sei salvato hai vella lavoro bella machina . Metre altri sono disoccupati 😡 troppi frontalieri

Gus 1 anno fa su tio
La signora Mirante capisce i veri problemi, a differenza di Carobbio, Sirica e Riget, che vivono nel loro mondo dorato e ben (forse troppo ben) remunerati.

Se7en 1 anno fa su tio
Risposta a Gus
… si certo, ma i veri problemi li abbiamo capiti tutti da troppo tempo…! Avrei preferito leggere il suo piano ABCD per venirne fuori una volta per tutte, non le solite cose che tutti conoscono alla perfezione. Ci vogliono i fatti delle parole ne abbiamo tutti pieni i …..!

Adegheiz 1 anno fa su tio
Io con AFC trovo lavoro in una fabbrica che non c’entra nulla con la mia professione, perché le agenzie non sanno trovarmi lavoro e i posti fissi voglio 20 anni di esperienza

PM 1 anno fa su tio
Ho 36 anni e mi sono trasferita quasi un anno fa da Milano in Canton Ticino per amore. Certa della mia scelta, e nonostante i miei 16 anni di esperienza in un'importante finanziaria appartenente ad un gruppo bancario francese, e parlando tre lingue, italiano e spagnolo madrelingua, e inglese molto fluente, continuo tutt'ora a cercare lavoro ed è davvero dura. Quindi faccio parte di quella fascia di disoccupati "non registrati" perché non sono iscritta a nessun ufficio di collocamento. Ci sono dei giorni dove mi sento molto demotivata. Nonostante la mia buona volontà e la mia voglia, la ricerca diventa estenuante. Quando rispondo agli annunci una gran parte nemmeno risponde e l'altra parte risponde in maniera negativa, ma in entrambi i casi non si ha neanche la possibilità di fare i colloqui. E poi c'è quella minima quasi nulla fetta di lavori che mi sono stati offerti e dei loro stipendi che, per chi vive come me in Canton Ticino, fa diventare tutto insostenibile. Perché con lo stipendio minimo che offrono non si può sostenere la vita di tutti i giorni. Sono partita con tutta la mia positività ed entusiasmo pensando che sarebbe stato molto più semplice trovare una nuova sistemazione lavorativa, ma mi sono ritrovata con un'ambiente molto selettivo il quale non ti dà nemmeno la possibilità di farti conoscere. Io continuo a provarci, ce la metto tutta, ma ci sono dei giorni dove mi chiedo se mai cambierà la situazione e fino a quando le persone che si trovano nella mia situazione continueranno a trovare porte chiuse... Grazie alla signora Mirante per ciò che ha scritto. Ci fa sentire capiti e ascoltati.

Gus 1 anno fa su tio
Risposta a PM
E perché il suo amore non è venuto a Milano? Ci avrebbe fatto un piacere, anzi due.

Se7en 1 anno fa su tio
Risposta a PM
… benvenuta nel club. È da anni che è così …., se eri una frontaliera sicuramente avevi già un posto di lavoro, garantito, ma attenzione a non dirlo in giro perché dopo vieni citata come una razzista, da idio.i che non capiscono nulla …

Bandito976 1 anno fa su tio
Risposta a Se7en
in IT pensano che il Ticino é il paese dei balocchi, dove basta entrare dalla dogana e trovare subito il lavoro da 6000 franchi. Belli miei i tempi di pinocchio sono finiti. Adesso sono i Ticinesi e permessi B o C che risiedono qui a dover cambiare le cose visto che la politica rema contro il popolo. Andate a fare la spesa all'estero, comprate online e trovate negozietti locali a conduzione familiare o agricoltori locali. Vedrete come scompariranno le ditte piene di frontalieri. L'economia per girare ha bisogno di indigeni, e no questo massacro al ribasso degno di schiavismo lavorativo.

Se7en 1 anno fa su tio
Risposta a Bandito976
… già, fosse così facile, ma ci vuole ben altro. Non oso immaginare se i 90’000 erano Ticinesi a varcare ogni giorno la frontiera, cosa avrebbero fatto loro … di sicuro non se ne stavano con le mani in tasca come i nostri politici del menga, strapagati

MC 1 anno fa su tio
Finalmente qualcuno evidenzia come stanno i fatti nel nostro cantone, difatti con chi parli senti spesso che sono disoccupati e non trovano lavoro, poi quando hai passato i 55 anni ed invii i curriculum ti rispondono, complimenti che bel curriculum ma purtroppo non possiamo assumerla, questa vi assicuro è la beffa più grande🥺

Don Quijote 1 anno fa su tio
C'è anche del vero in questo articolo ma non giutifica tutto. L'enorme massa di mandopera frontaliera a basso costo è indice di un mercato del lavoro anche esso a basso valore aggiunto. L'isolamento geografico dal resto della Svizzera ha sicuramente frenato lo sviluppo dell'industria trainante favorendo attività più semplici ma meno redditizie come il turismo. La politica? Sì, è colpevole perché non reagisce, ma ricordatevi che ogni popolo ha il governo che si merita eletto dalla maggioranza.

Rhodium 1 anno fa su tio
Sono problematiche che la gente comune conosce benissimo e con le quali si scontra giornalmente, da anni, troppi, ormai. Le solite chiacchiere senza nessuna concreta proposta di soluzione.

Pianeta Terra 1 anno fa su tio
Buonasera. Do ragione alla signora Mirante. Innanzitutto:Brava che ha capito di lasciare il fallito PS. Un augurio di fare bene correndo “ da sola” . Allora, io penso che Il problema è che se i politici facessero solo la politica,e lasciassero perdere i posti nei consigli d’ amministrazione di aziende, se non facessero i loro interessi o quelli degli amici di merenda, se la smettessero di scaldare la cadrega e se smettessero di dire prima i nostri ,primi i noss vecc,e poi sono i primi a fare tutto il contrario magari qualcosa potrebbe migliorare. A si ricordo che tra un qualche mese si vota….. magari a qualcuno salta… il cadreghino…

dan007 1 anno fa su tio
Io lavoro all’esterno del Ticino faccio il pendolaro con Svizzera interna se no sarei disoccupato

F/A-19 1 anno fa su tio
Risposta a dan007
Beh, allora sappiamo a chi dare il voto ed a chi toglierlo. Per me la Signora Mirante, economista, parla con cognizione di causa, gli va data fiducia, a qualcun’altro invece visto gli scarsi risultati raggiunti la fiducia va tolta, un pensiero per esempio va a chi ha voluto estrometterla dal partito dandogli il ben servito.

F/A-19 1 anno fa su tio
Sono perfettamente in linea con la Signora Mirante, sono dell’avviso che i nostri politici sono poveri di idee, non trovano soluzioni anzi, con le loro iniziative a volte affossano il paese come ad esempio il progetto Pvp, il PSE, milioni buttati nel wc per foraggiare i soliti e lasciare un segno. Nessuno che analizza realmente il cantone con i pregi ed i difetti ed agisce di conseguenza. Ha ragione l’imprenditore Frapolli circa le sue iniziative sugli impianti da sci a Bosco Gurin, solo critiche, ricordi e bocciature. Quando un progetto porta soldi, mette in movimento i commerci e sta in piedi con le proprie gambe bisogna dare la priorità, poi si sa se certi progetti sono proposti dalla persona giusta allora le cose vanno come una lettera alla posta, triste come realtà.

adri57 1 anno fa su tio
Risposta a F/A-19
Attenzione che se i progetti vanno male, sovente, gli enti pubblici devono poi coprirne le perdite. Trovo pertanto corretto che ci si prendano i tempi necessari per approfondirne i contenuti.

F/A-19 1 anno fa su tio
Risposta a adri57
Ah ecco, stai parlando dei milioni buttati nelle rotonde che ora vogliono togliere? Vuoi parlare dei soldi buttati nell’asfalto fonoassorbente? Stai parlando nel pvp, ovvero grande caos a Lugano, oppure nei trasporti pubblici che girano vuoti? Di tutto lo svincolo di Mendrisio che di fatto non ha cambiato niente, del nuovo PSE? Ecc....Beh, pagano anche i cittadini per le ca@@ate della politica.

Se7en 1 anno fa su tio
… perfettamente d’accordo e quindi? Qual’è la soluzione? O le soluzioni? In questo Cantone di m…a, soprattutto un over 50 è finito, morto e sepolto. Senza la benché minima prospettiva di lavoro. Gli stranieri lavorano e trovano lavoro, noi andiamo alla camera del gas. Questo Cantone e tutti i nostri politici e politicanti incapaci di risolvere i problemi del territorio, mi fanno vomitare, tanto loro a fine mese li contano eccome se li contano …. 🤮

Brissago 1 anno fa su tio
Risposta a Se7en
Bisogna sapersi reinventare, ho perso il lavoro che svolgevo da sempre , piastrellista, per problemi di salute non riuscivo più a farlo,mi son sbattuto come un dannato ma mi son trovato non uno non due ma bensì tre lavori leggeri che non c'entrano nulla in merito al lavoro che svolgevo! Voglia di volontà e costanza! Non ho mai giorni vuoti o giorni con grande preoccupazioni! Volere e potere!

F/A-19 1 anno fa su tio
Risposta a Brissago
Complimenti che ti sei dato da fare per rimanere attivo, probabilmente anche con più soddisfazione di prima

Soleluna 1 anno fa su tio
Chi perde il lavoro dopo i 55 anni non ha nessuna possibilità di collocamento. Chi si avvicina alla pensione va a vivere all'estero.

adri57 1 anno fa su tio
Tutto condivisibile. Purtroppo simili analisi lasciano il tempo che trovano. Proposte, idee concrete, possibili soluzioni? Nessuna!
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