Di Emma Soldini e Carolina Cantagalli, due giovani che raccolgono firme per il referendum
Siamo due ragazze (21 e 19 anni) e sosteniamo il referendum sul tema dello Skatepark.
Finalmente il comune di Mendrisio vuole fare qualcosa per i giovani e la domanda risulta lecita: perché due persone come noi sostengono quindi questo referendum?
Innanzitutto, ci teniamo a precisare che noi non siamo contrarie all’idea di costruire un’area di svago per lo skateboarding, così come per qualsiasi altro sport. Semplicemente siamo molto grate di vivere in una Nazione che lascia sempre (o quasi) la possibilità di scelta al popolo.
Questo avviene grazie alle iniziative e ai referendum, che sono strumenti estremamente preziosi e, a nostro modesto parere, da sostenere sempre. Firmando un referendum, ci teniamo a precisare, non si condanna a morte un progetto/decisione, bensì si dona la possibilità a ogni cittadino/a (con diritto di voto) di poter fermare gli ingranaggi dell’apparato statale e riflettere sui pro, contro ed eventuali conseguenze di un’idea. Difatti, ci ha reso estremamente tristi sapere che ci siano persone che ostacolano e intralciano lo sviluppo di questo diritto fondamentale dei cittadini.
Inoltre, ci avvilisce che ancora una volta si sia fatta di tutta l’erba un fascio, e ci spieghiamo meglio: raccogliendo firme una persona ci ha risposto “io non firmo perché se ai giovani va bene così anche a me va bene così”. Ai giovani chi? Quanti sono questi giovani? Sono state interpellate più associazioni di diversa natura e si è fatto un sondaggio tra la popolazione per sapere cosa avrebbe potuto apprezzare di più?
Sembra che questo genere di motivazione sia un modo per alleggerirsi la coscienza e non dare l’impressione di essere un/a guasta feste su questioni riguardanti la fascia giovane della città, come spesso accade. In realtà bisognerebbe chiedersi che valore aggiunto darebbe uno Skatepark in quella zona di Mendrisio all’intera città. Crediamo che sia necessario avere sempre un’opinione critica e non avere paura di esprimerla anche se talune volte le pressioni sociali ci inducono a conformarci per timore di eventuali ripercussioni o opinioni negative sul nostro conto.
Detto ciò, vorremmo rendere attento il lettore, sul fatto che non tutti noi giovani siamo d’accordo sulla questione.