Simone Conti, candidato al Consiglio degli Stati per Costituzione Radicale
La notizia dell’aumento dei premi della cassa malati era già stata data in primavera dal socialista Alain Berset. Egli prospettava infatti con largo anticipo che non era da escludere un aumento “oltre la media”.
Ma tutti sanno che Ferragosto è parco di notizie e giustamente la notizia è stata rilanciata. Personalmente non vanto una lunga esperienza politica, neppure sindacale e tanto meno in associazioni come, per esempio, quelle dei consumatori.
Tuttavia, da novello candidato mi permetto di scrivere che alcune soluzioni, magari anche se potessero essere considerate dei “cerotti”, i politici e i candidati dovrebbero indicarle. La candidata dei verdi liberali Evelyne Battaglia-Richi ha recentemente pubblicato un articolo in cui “cassa” tutta una serie di ipotetiche soluzioni proponendo invece di istituire “Miss Sanità” (evidentemente voleva differenziare da Mister Prezzi).
Proprio la signora Battaglia-Richi che proviene dall’Associazione Consumatrici e Consumatori della Svizzera italiana (ACSI) dovrebbe avere come tutti noi una profonda delusione della funzione di Mister Prezzi; non è perché la si coniuga al femminile che un’authority di questo tipo avrebbe più efficacia. Oggigiorno, e la signora Richi-Battaglia lo sa benissimo, il funzionamento e i premi di ogni singola cassa malati sottostanno al controllo del Dipartimento federale dell’interno.
Certamente si può discutere dell’esternalizzazione di questa funzione di controllo ma non per forza ciò rappresenterà una migliore efficacia. Inoltre, l’istituzione di un’authority quale “Miss Sanità” necessiterebbe di almeno tre o addirittura quattro anni per ingranare pienamente nell’ambito della supervisione, dell’attuazione di controlli e dell’emanazione di sanzioni che abbiano un’incidenza materiale per i precettati.
Bisogna smettere di paventare soluzioni illusorie utili soltanto alla propaganda elettorale! È ora che la classe politica in Ticino e in Svizzera capisca che la questione dei premi di cassa malati ed il loro continuo aumento sono una VERA URGENZA! Non può essere che da vent’anni regolarmente i cittadini debbano affrontare un aumento dei premi della cassa malati (anni con percentuali più alte e anni con percentuali più basse, ma sempre aumenti) e i 200 consiglieri nazionali e i 46 consiglieri agli stati in realtà non dedicano sufficiente attenzione e sufficiente impegno per affrontare, contenere, e risolvere questa problematica.
Partendo da questi presupposti, penso che si debba fare tesoro dei due anni di stato emergenziale dovuti al coronavirus ed esattamente come in quella circostanza, dove a suon di decreti urgenti si è amministrata e governata la Svizzera, è ora essenziale riconoscere che esiste un’imperiosa urgenza e che questa urgenza richiede interventi altrettanto straordinari. Personalmente ritengo che utilizzando tutti gli strumenti d’urgenza – applicati nel nostro paese quando c’è una pandemia come il coronavirus, oppure un fallimento come quello della Swissair, dell’UBS, o ancora del Credit Suisse – bisogna “congelare” l’aumento dei premi della cassa malati.
Concretamente ciò significherebbe che per ogni cittadino il premio per il 2024 sarà uguale identico a quello del 2023. Questa misura permetterebbe due cose: la prima non dissanguare continuamente la classe media, ma soprattutto la classe medio-bassa della Svizzera – ed in particolare del Canton Ticino – (che dovrà già far fronte all’aumento degli affitti); la seconda di concedere all’Assemblea federale di utilizzare il primo anno di legislatura, ossia il 2024, prevalentemente alla ricerca di una soluzione strutturale per far fronte all’aumento dei premi della cassa malati e dei costi della sanità. Auspico altresì l’implementazione di misure strutturali volte a preservare il riconosciuto spirito di equità di cui la Svizzera fa vanto a livello internazionale.
Ad esempio, sarebbe opportuno che la Confederazione si faccia carico del premio della cassa malati per tutte le persone minorenni residenti in Svizzera. Questo permetterebbe ai Cantoni di concentrarsi maggiormente sulle persone adulte che dispongono di un reddito insufficiente per poter far fronte agli attuali premi.
È una vergogna, e va contro qualsiasi concetto di pari opportunità, che dei minorenni in base allo stato socioeconomico dei propri genitori possano avere scoperte delle fatture dei premi della cassa malati. “Congelare” i premi e obbligare la Confederazione a farsi carico della politica sociosanitaria dei minorenni sicuramente possono essere considerati dei “cerotti”, ma ogni tanto per far sì che da una ferita non si crei un’infezione anche i “cerotti” sono necessari.