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Giovanna ViscardiSvizzera e Ticino esclusi dai finanziamenti per la ricerca: facciamo qualcosa

09.09.23 - 15:57
Giovanna Viscardi
Giovanna Viscardi
Svizzera e Ticino esclusi dai finanziamenti per la ricerca: facciamo qualcosa
Giovanna Viscardi

Il 7 settembre il Regno Unito e la Commissione europea hanno annunciato di aver raggiunto un accordo sull'associazione ai programmi europei Horizon Europe e Copernicus, dopo molti mesi di esclusione dovuta a un disaccordo sull'attuazione della Brexit. E la Svizzera?

Dalla decisione del Consiglio federale del 26 maggio 2021 di porre fine ai negoziati sull'accordo quadro istituzionale tra la Svizzera e l'UE, la Svizzera ha perso lo status di Paese associato a Horizon Europe e da allora partecipa solo su base ristretta, come Paese terzo. Di conseguenza, la Svizzera è stata esclusa dalle borse di studio europee più prestigiose e ha perso la possibilità di coordinare progetti per i ricercatori con sede in Svizzera. In breve ciò significa una perdita di finanziamenti e di reputazione per la comunità scientifica e per le sue istituzioni di formazione e ricerca.

Si tratta anche di una perdita reale di guadagni per l'economia, poiché molti fondi per il mondo della ricerca e dell’innovazione non sono più accessibili alle aziende svizzere.

Dal febbraio 2022, la comunità scientifica europea si è mobilitata nell'ambito dell'iniziativa ‘Stick to Science’ per chiedere ai politici di trovare una soluzione rapida per l'associazione della Svizzera e del Regno Unito, al fine di preservare le collaborazioni scientifiche costruite in Europa nel corso dei decenni.

Per le università svizzere, infatti, resta imperativo - nonostante l'introduzione da parte della Confederazione di una soluzione transitoria volta a mitigare il mancato accesso a Horizon Europe- un rapido ritorno alla piena associazione con i programmi europei di ricerca e istruzione.

Non di soli soldi si parla: i ricercatori eccellenti presenti in Svizzera, conosciuti in tutto il mondo, hanno bisogno di reti di collaborazioni internazionali. La conoscenza, la ricerca e l’innovazione non hanno confini ed essere esclusi dalla rete europea significa praticamente essere isolati nella comunità scientifica pur avendo qualcosa di importante da dire. Non muoversi significa che i nostri ricercatori si sposteranno inevitabilmente al di fuori della Svizzera per continuare i loro progetti. Questa si chiama fuga di cervelli.

Come sottolinea swissuniversities "la conoscenza e l'istruzione sono tra le risorse più importanti della Svizzera. Se le università si indeboliscono, anche la Svizzera come piazza economica perde la sua attrattiva. È quindi nell'interesse generale della società impedire l'erosione della posizione internazionale della Svizzera come centro della conoscenza e dell'istruzione".

Alcuni Cantoni, tra cui i due Cantoni di Basilea, Ginevra e -più recentemente- il Cantone di Vaud, hanno espresso la loro profonda preoccupazione presentando iniziative cantonali che invitano il Consiglio federale a prendere tutte le misure necessarie per reintegrare al più presto la Svizzera nell'Orizzonte Europa.

Come candidata ticinese al Consiglio nazionale, anch'io desidero inviare un segnale forte non solo alle nostre università per sostenerle nei loro sforzi di denuncia della situazione attuale, ma anche al nostro governo affinché si trovi una soluzione rapida, sull'esempio del Regno Unito.

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COMMENTI
 

Anonimus 1 anno fa su tio
Non è sufficiente scrivere dell'opinione di qualcuno che è candidato a un seggio politico, ci vuole anche coinvolgimento . Per prima cosa vediamo; che cosa propone la signora? Quanti cervelli ha la Svizzera e cosa fanno... Da fonti attendibili dico che la Svizzera ha spesso scelto di acquistare questi cervelli.

vulpus 1 anno fa su tio
Ma con tutte le risorse finanziarie che abbiamo, non possiamo forse finanziarle noi le ricerche, magari dotandole di qualche soldino in più tanto per essere un passo in avanti?

tbq 1 anno fa su tio
Risposta a vulpus
I soldini in più probabilmente non saranno necessari. Se Horizon fa le stesse "creste sulla spesa" di Erasmus, basterebbe il budget già votato per ottenere risultati tre volte migliori.

Mat78 1 anno fa su tio
E quindi? Ci genuflettiamo?

MuccaMilka 1 anno fa su tio
Wir machen da nicht mit. Per fortuna.

piccone.m 1 anno fa su tio
Articolo interessante ma come tutti i politici un bel bla bla bla senza contenuto finale. Concretamente cosa significa fare la candidata? Niente come al solito!!

Voilà 1 anno fa su tio
Il 16 dicembre 2020 il Parlamento federale ha approvato il messaggio di finanziamento per il pacchetto Horizon 2021-2027 e ha stanziato un finanziamento svizzero per la partecipazione della Svizzera di 6,15 miliardi di franchi.

Voilà 1 anno fa su tio
In valore assoluto, i maggiori contribuenti sono la Svizzera, la Norvegia, Israele e la Turchia, i cui contributi complessivi ammontano al 95 % circa di tutti i contributi annuali dei paesi non-UE. Cinque DG raccolgono il 99 % dei contributi: si tratta delle DG Ricerca e innovazione (DG RTD), Bilancio (DG BUDG), Istruzione, gioventù, sport e cultura (DG EAC), Mercato interno, industria, imprenditoria e PMI4 (DG GROW)5 e Migrazione e affari interni (DG HOME).

Voilà 1 anno fa su tio
Con il credito quadro «coesione» la Svizzera ha destinato 1,102 miliardi di franchi svizzeri ai 13 Stati che hanno aderito all’Unione europea dal 2004, vale a dire Bulgaria, Cechia, Cipro, Croazia, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Romania, Slovacchia, Slovenia e Ungheria (UE-13). I Paesi dell’UE-27 hanno a disposizione 200 milioni di franchi svizzeri grazie al credito quadro «migrazione». I fondi saranno stanziati nel quadro di programmi nazionali di cooperazione Il credito quadro «migrazione» sarà utilizzato in due fasi (2022-2026 e 2025-2029); nella prima fase la Svizzera collaborerà con Grecia, Italia e Cipro.

Voilà 1 anno fa su tio
Il secondo contributo svizzero è un investimento nella sicurezza, nella stabilità e nella prosperità dell’Europa. Mira a rafforzare la coesione nel continente e a fornire sostegno ai Paesi che devono affrontare sfide migratorie di portata eccezionale. Grazie al secondo contributo, inoltre, la Svizzera consolida e approfondisce le relazioni bilaterali con i Paesi partner dell’UE e con l’intera UE. Il secondo contributo ha un valore totale di 1,302 miliardi di franchi svizzeri, pari all’importo del precedente contributo all’allargamento, e dura dieci anni, fino al 3 dicembre 2029. È composto da un credito quadro «coesione», a disposizione dei Paesi dell’UE-13, e da un credito quadro «migrazione», a disposizione dei Paesi dell’UE-27.

Pincopalla555 1 anno fa su tio
meglio rimanere indipendenti

BlackWhitePanther 1 anno fa su tio
Risposta a Pincopalla555
Ne riparleremo quando saremo anche più poveri. Che poi l’indipendenza è un’illusione.

tbq 1 anno fa su tio
Risposta a BlackWhitePanther
« La libertà è schiavitù », in effetti.

Fogliani 1 anno fa su tio
Meglio senza horizon ma liberi e indipendenti!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Livio 1 anno fa su tio
Cominciamo a non versare i soldi all’UE .

Voilà 1 anno fa su tio
Tra l'altro la Signora Viscardi dimentica che il Ticino è in Svizzera?

Voilà 1 anno fa su tio
Non sono contrario ai bilaterali, ma sull'obbligo dell'acquisizione automatica del diritto europeo ci giochiamo il diritto di referendum e di iniziativa, possiamo anche stracciare la costituzione. Con ricatti simili l'UE di dimostra molto poco seria.

tbq 1 anno fa su tio
Risposta a Voilà
Precisamente. Trovo giusto eufemistico il "poco seria", ma per il resto concordo.

OrsoTI 1 anno fa su tio
Grazie udc:) non volete l’ue? Allora state muti. Vogliamo i vantaggi e basta….. ma dai… e ancora l’ue ci sta dando cose. Quando si stuferanno vedrete come piangeremo e avranno fatto bene. Ci devono trattare come extraue e togliere tutti i benefici.

Pincopalla555 1 anno fa su tio
Risposta a OrsoTI
l ue sarebbe la rovina della svizzera

tbq 1 anno fa su tio
Risposta a OrsoTI
È stato interessante riguardo ai metodi dell'UE dare una lettura ai protocolli del Consiglio Federale, pubblicati da DoDiS, relativi alle trattative per lo Spazio Economico Europeo. Uno di questi parlava di una riunione con François Mitterand, e della sua dichiarazione: «“se vuoi lavorare con la CE devi dargli qualcosa”». Commentava: «Questo atteggiamento dimostra che tutto quello che la Svizzera ha dato per 25 anni e durante la trattativa è sconosciuto o senza valore». Un altro riportava un parere di René Felber (socialista): «Dopo l'invito di Delors a negoziare tra partner paritari, la Svizzera si è sentita ingannata alla luce delle richieste sempre crescenti della CE e delle grandi concessioni dei paesi dell'EFTA.» Un altra citazione, stavolta di Kaspar Villiger (liberale): «La CE [...] avanza continuamente nuove richieste. Ci stiamo muovendo per diventare una colonia con uno statuto di autonomia». Altro protocollo: «La CE sta mostrando tutta la sua arroganza [...] La delegazione di parlamentari che ha discusso a Bruxelles è rimasta scioccata dai commenti di Andriessen secondo cui "la Svizzera approfitta della CE da 40 anni"». Inoltre «La Svizzera è già stata accusata di essere responsabile se i negoziati dovessero andare male». La storia è semrpe quella; l'UE pretende, quando ottiene qualcosa lo ignora ma pretende subito il doppio e quando infine non riceve accusa la Svizzera di egoismo e di essere responsabile del fallimento delle trattative. L'UE "ci sta dando cose", dici? L'UE non ci ha mai dato nulla; ci ha solo costretto a pagare per qualcosa che già avevamo, e per cui avevamo già pagato in passato. L'unica cosa che ci darà di nuovo è l'opportunità di obbedire.

Voilà 1 anno fa su tio
Risposta a OrsoTI
Mi fai un elenco di cose che ci danno? Per il progetto Horizon Europe il parlamento ha stanziato 6.6 miliardi... Da 30 anni finanziamo progetti ferroviari all'estero per il prolungamento dell'alta velocità in Germania e in Italia, abbiamo finanziato zone di carico per le merci in Italia e Belgio, Abbiamo realizzato Alp Transit e le gallerie autostradali attraverso le alpi e non abbiamo chiesto un centesimo all'UE. Se partecipiamo ad un progetto dell'UE paghiamo sempre, forse più del dovuto. Se firmiamo un accordo lo manteniamo, l'UE firma con inchiostro simpatico... Finanziamo progetti nei paesi che hanno aderito all'UE per circa 500 milioni l'anno, senza contare la partecipazione miliardaria al fondo di coesione.

tbq 1 anno fa su tio
Risposta a Voilà
Non ci danno nulla di nulla, infatti. Certe dichiarazioni e certa propaganda servono solo a farci sentire in colpa e in debito. Come giustamente hai fatto notare, abbiamo noi dato molto, eppure viene tutto ignorato e continuano a pretendere che diamo ancora di più, spacciando tutto questo come un favore fatto a noi.

tbq 1 anno fa su tio
Sono felice che la signora Viscardi intenda sollevare questioni quali l'uso da parte dell'UE di scienza, ricerca e istruzione (tra le altre) come armi di ricatto per costringere la Svizzera all'allineamento politico. E sono altrettanto felice di sapere che, se verrà eletta, farà di tutto per impedire che questo avvenga, in conformità agli obblighi costituzionali che aspettano un membro del Consiglio Nazionale (Art.173.a di quella Costituzione Federale di cui si festeggiano quest'anno con grande enfasi i 125 anni). Perché è questo che voleva dire, vero? ;)
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