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ANDREA RIGAMONTIPiù mobilità, più qualità di vita

14.11.23 - 10:42
Andrea Rigamonti, Granconsigliere PLR
Ti-Press
Più mobilità, più qualità di vita
Andrea Rigamonti, Granconsigliere PLR

Quando si tocca il tema della mobilità in Ticino, non si parla soltanto di colonne, cantieri stradali o qualità del trasporto pubblico; si parla espressamente della qualità di vita di tutti i cittadini. E il miglioramento generale di questa qualità di vita, passa attraverso una serie di misure concrete che possono (e devono) essere messe in opera con urgenza. Le ore perse dalla popolazione a causa delle attuali carenze in materia di mobilità devono tornare a essere un tema centrale su cui la politica deve chinarsi. Bene ha fatto a sottolinearlo in un recente dibattito il candidato al Consiglio degli Stati Alex Farinelli, perché molti elementi di questa “partita” si giocano a Berna.

In particolare per quanto concerne il trasporto pubblico e, in particolare, l’evoluzione futura di AlpTransit. L’incidente nel tunnel di base, che da mesi (e per mesi) blocca la linea veloce attraverso le Alpi, ha mostrato da un lato la fragilità di tutto il sistema. Ed è altrettanto evidente che una linea veloce “monca” nel suo percorso a Sud rappresenta un enorme handicap. Il completamento della linea verso l’Italia e l’aggiramento degli agglomerati di Biasca e Bellinzona anche quale misura di potenziamento del trasferimento delle merci su ferrovia sono urgenti. Sono progetti di cui si parla da tempo e che richiederanno comunque anni per un’eventuale realizzazione, quindi non possono più attendere e devono imperativamente tornare nell’agenda della Confederazione. Ed è un problema di volontà politica, come dimostra la recente decisione di potenziare la linea del Lötschberg, guarda caso spinta dal Consigliere federale Albert Rösti – responsabile dei trasporti – che è “enfant du pays” nella regione toccata dal potenziamento.

Altro tema è quello del collegamento autostradale del Locarnese, il famoso raccordo tra A2 e A13. In questo caso, la necessità è quella di accelerare i tempi di realizzazione. È una questione di equilibrio tra le varie regioni del Paese e in gioco c’è ben più che qualche ora di tempo persa nelle immancabili code che si formano ormai ininterrottamente sul Piano di Magadino. È il potenziale di sviluppo di un’intera regione, in particolare quello turistico (ma non solo), a essere in gioco. Non è più possibile aspettare, non si può più tergiversare!

Qualità di vita, si diceva. Come quella che merita il Mendrisiotto, la regione più toccata dal flagello del traffico. Anche in questo caso, servono risposte coordinate con Berna. La politica “chiavi in mano” spesso promossa, va trasformata attraverso un costante dialogo con chi il territorio lo vive e, spesso, subisce le conseguenze delle decisioni altrui.

Ultimo capitolo è quello dei cantieri, su cui bisogna intervenire a tutti i livelli. Da Berna fino ai Comuni. Nell’epoca dell’intelligenza artificiale, non è più accettabile subire in continuazione la mancanza di coordinamento tra i vari tipi di intervento, specie quelli di manutenzione programmata. Serve un sistema di monitoraggio comune, che coinvolga Confederazione, Cantoni e Comuni. Ne va della credibilità stessa delle istituzioni.

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