Federazione associazioni femminili Ticino plus (FAFTPlus)
Il Gran Consiglio discuterà nella sessione di febbraio il Preventivo 2024 e il primo pacchetto di misure di riequilibrio finanziario. FAFTPlus chiede ai parlamentari che non siano le donne a farne le spese. Invece di risparmiare in settori delicati per la collettività, sarebbe cosa buona e giusta rafforzare quelle politiche che permetterebbero di incentivare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro attraverso una concreta conciliazione lavoro e famiglia e a stipendi paritari: società ed economia tutta ne trarrebbero un sicuro beneficio!
La manovra di rientro finanziario per un ammontare di 134 milioni di franchi, prevede risparmi e rallentamenti d’investimento che lasceranno il segno e che andranno a colpire molti ambiti che operano per il bene di noi tutti: case per anziani, servizi di cura a domicilio, strutture per invalidi, servizi di sostegno alle famiglie, all’infanzia, alla protezione per minori. Misure di risparmio che penalizzeranno doppiamente le donne: da una parte perché eseguite in settori in cui molte donne sono attive professionalmente, e dall’altra parte perché a questi tagli seguiranno, giocoforza, diminuzioni dei servizi, anche per la conciliabilità lavoro-famiglia.
Con il preventivo 2024 si sta perpetuando l’ennesima inaccettabile ingiustizia ai danni delle donne. FAFTPlus non mette in dubbio che le finanze del Cantone debbano essere sane e che ogni spesa richieda oculatezza e ragionevolezza. Chiede però al parlamento di porre la giusta attenzione sugli effetti che la manovra avrà sulle donne, confrontate quotidianamene con disuguaglianze generate dal patriarcato e con condizionamenti dovuti agli stereotipi sociali. Liberare le donne, riconoscere il ruolo paritario che spetta loro di diritto, è disegnare un Cantone più equo. È anche far crescere l’economia, e aumentare il benessere collettivo.
Le donne sono una risorsa preziosa per l’economia ma il mercato del lavoro persiste a discriminarle: la cronica mancanza di strutture d’accoglienza extrafamiliari di qualità e a prezzi ragionevoli (promesse della riforma fisco-sociale del 2017 tuttora disattese), come pure il mancato riconoscimento del lavoro di cura, sia esso svolto in modo professionale o in famiglia, inducono troppe donne a rinunciare al lavoro. Donne ben formate che l’economia perde. In questo binomio donne e lavoro, che resta complicato, sono necessarie riforme concrete, sostenute dalle istituzioni e dalla politica. Il contributo di FAFTPlus si traduce nell’appello dal titolo “Investire nel Ticino di domani” che chiede ai Comuni di aprire asili nido per tutte le famiglie, di prolungare il pre e il dopo scuola, di creare mense scolastiche a prezzi moderati e senza limitazioni: forme di contribuzione per meglio conciliare lavoro e famiglia, per una concreta emancipazione professionale delle donne.
Federazione associazioni femminili Ticino plus (FAFTPlus)