Per i bianconeri la posta in gioco è altissima
Zurigo, avversario complicato.
LUGANO - L'amarezza della rimonta subita dal Servette non è ancora passata a Lugano dove, tra preoccupazioni e speranze, si preparano ad affrontare il momento forse decisivo della stagione.
Da qui alla sosta per la Nazionale (sfide alla Danimarca e all’Irlanda rispettivamente il 23 e 26 marzo) i bianconeri si giocheranno infatti molto, forse tutto. Avranno la possibilità di rinforzare le loro ambizioni è vero; correranno in ogni caso anche il rischio di perdere tantissimo. Questo perché in campionato si troveranno a misurarsi solo con rivali del loro livello, che corrono per gli stessi obiettivi. Questo perché mercoledì 28 febbraio saranno in campo per il fondamentale quarto di finale di Coppa Svizzera in casa del Basilea.
Il ciclo terribile, per la truppa di Mattia Croci-Torti, comincerà domenica pomeriggio (ore 14.15) quando a Cornaredo arriverà uno Zurigo di difficile “lettura”. Una squadra capace di fare un solo punto nel trittico GC-Losanna-Yverdon (subendo sette reti), ma anche in grado di riscattarsi poi blindando la difesa e vincendo (ancora) contro il GC e a Lucerna. Una squadra che può contare su un Marchesano in grande forma e su un Okita sempre pericoloso.
A rendere complicata la partita contro i tigurini è poi il fresco cambio di allenatore (e quindi di idea di gioco), con Murat Ural sedutosi sulla panchina di Henriksen, accasatosi al Mainz. Il Lugano non potrà contare sullo squalificato Grgic; sarà un’assenza pesante, che potrebbe anche spingere Mattia Croci-Torti a optare per un cambio di modulo. Più che il sistema utilizzato, sarà in ogni caso l’attitudine a fare la differenza: per sorprendere un rivale che penserà prima di tutto a non concedere spazi, serviranno infatti attenzione e pazienza. Sabbatini e soci sono avvisati.
Il pallone, in Ticino, comincerà a rotolare già sabato, al Comunale di Bellinzona. Lì (ore 18) i granata affronteranno il Vaduz in un match che potrebbe allontanarli definitivamente dalla coda della classifica di Challenge League e, contemporaneamente, rendere più solida la loro candidatura al terzo posto finale. Sistemata la fase difensiva, per non mancare l’appuntamento con i tre punti servirà però che l’attacco si riveli (finalmente) efficace. Segnando meno di una rete di media a partita, nella Capitale non possono infatti permettersi di fare sogni troppo dolci.