La Ferrari è vicina al pilota nel giorno di questo triste anniversario: «Continua a combattere Michael»
Dopo due interventi neurochirurgici, il coma e la difficilissima riabilitazione, la leggenda della F1 oggi vive a Gland, protetto dalla famiglia e avvolto da un alone di mistero sulle sue reali condizioni.
GLAND - Dieci anni. Dieci lunghi anni sono passati da quel maledetto 29 dicembre 2013, giorno che ha segnato la vita di Michael Schumacher. Da Méribel rimbalzava una drammatica notizia, con Schumi, vera e propria leggenda della Formula 1, feritosi alla testa dopo un grave incidente con gli sci sulle Alpi francesi.
Un giorno che ha segnato l'esistenza del sette volte campione del mondo, nonché ex pilota di Jordan (1991), Benetton (1991-1995), Ferrari (1996-2006) e Mercedes (2010-2012).
Le cure a Grenoble e al Chuv di Losanna, il coma, poi il ritorno nell’estate 2014 nella sua casa di Gland, diventata una clinica a tutti gli effetti. Il fuoriclasse tedesco - sottoposto a due interventi neurochirurgici - è sempre stato protetto dalla famiglia e dalla massima privacy nella sua residenza nel canton Vaud. Oggi, in occasione dell'anniversario dell'incidente, la Ferrari ha mostrato vicinanza a Schumi con un post sui social: «Dieci anni dopo e sempre nei nostri cuori. Continua a combattere Michael».
Di recente la"Bild" ha fatto delle rivelazioni sulla riabilitazione seguita dal 54enne, uomo con alle spalle 91 vittorie e 155 podi in F1. Secondo il quotidiano tedesco, come parte del suo trattamento, il “Kaiser” viene sottoposto anche a stimoli sonori e portato regolarmente a girare in pista a bordo di una Mercedes-Amg. Lo scopo di queste corse è stimolare il cervello dell’ex pilota.
La "Bild" riferisce inoltre che Schumacher viene assistito H24 da uno staff medico di 15 specialisti. Insomma dieci anni dopo Schumi resta in un limbo e rimane anche un alone di mistero attorno alle sue reali condizioni, ma la speranza è l’ultima morire. Allora non possiamo che unirci al post della Ferrari: "Forza campione, continua a combattere".