Il progetto lanciato l'anno scorso tutela i piccoli durante le pericolose operazioni di falciatura dove spesso vengono feriti o uccisi
COIRA - Nei Grigioni i droni diventano salvavita per cuccioli di capriolo. Il progetto, lanciato l'anno scorso con successo dalla sezione cacciatori Tasna, in Bassa Engadina (GR), quest'anno sarà ripetuto ed esteso ad altre regioni.
Un occhio dall'alto per la tutela dei cuccioli di capriolo è necessario perché durante le operazioni di falciatura dei prati da parte dei contadini capita che i piccoli vengano feriti e uccisi, spiega una nota dell'Ufficio per la caccia e la pesca dei Grigioni (UCP). I cuccioli infatti si rannicchiano tra l'erba alta e nelle prime settimane di vita sono difficilmente individuabili per via del loro pelo maculato.
Grazie all'uso dei droni, ha dichiarato Adrian Arquint, capo dell'Ufficio per la caccia e la pesca, lo scorso anno sono stati salvati più cuccioli rispetto a quelli messi in salvo con i soli metodi tradizionali, che consistono semplicemente nello scacciare gli animali infastidendoli con luci o agitando dei panni.
Alla prima giornata di formazione per piloti di droni, che si è svolta sabato scorso a Maienfeld, strutturata in una parte teorica e in una parte pratica, hanno partecipato 20 interessati. Entro fine aprile saranno organizzate altre quattro giornate. Oltre che dall'UCP, il progetto è sostenuto dall'Associazione dei cacciatori grigioni con licenza (ACGL), dall'Unione grigionese dei contadini (UGC) e dal parco Beverin.