In base alla legge sulla protezione dell'ambiente e l'ordinanza sulla protezione dalle radiazioni non ionizzanti, la Confederazione ha «competenza legislativa globale» in materia
BERNA - I cantoni che hanno introdotto moratorie contro l'installazione di nuove antenne 5G hanno superato le loro competenze. Solo la Confederazione è infatti responsabile per la protezione della popolazione dalle radiazioni nocive.
Una dichiarazione congiunta degli uffici federali dell'ambiente (UFAM) e delle comunicazioni (UFCOM) conferma infatti quanto pubblicato oggi dalla SonntagsZeitung: la Confederazione - tramite lo stesso UFAM - è unica responsabile per le questioni relative alle radiazioni delle antenne di telefonia mobile e degli effetti sulla salute e Berna - con l'UFCOM - è pure unica competente della sorveglianza sulle telecomunicazioni e delle relative concessioni.
Il CEO di Swisscom Urs Schaeppi aveva quindi visto giusto la settimana scorsa quando aveva dichiarato che le moratorie decise nei cantoni Vaud, Ginevra e Giura - voci in tal senso si sono nel frattempo diffuse anche nella Svizzera tedesca, ndr - violano il diritto federale.
Cantoni e comuni possono infatti evitare la costruzione di singole antenne solo in misura limitata, ad esempio dal punto di vista della protezione del paesaggio. Non c'è quindi spazio per disposizioni per la protezione delle persone dalle radiazioni dei sistemi di telefonia mobile.
Del resto, gli stessi promotori della moratoria della 5G, come i granconsiglieri ginevrino Bertrand Buchs (PPD) o vodese Raphael Mahaim (Verdi), ammettono che questa non resisterebbe se portata davanti a un tribunale. Uno dei loro obiettivi è fare in modo che le discussioni cantonali sulla 5G raggiungano il Parlamento federale. In casa Swisscom, per il momento, stando a Schaeppi, non si intende comunque rivolgersi a un giudice: l'azienda afferma di preferire il dialogo con le autorità.