Per Santésuisse i costi per l'accertamento della malattia devono essere coperti dai cantoni
BERNA - L’epidemia di coronavirus che sta prendendo piede anche in Svizzera pesa sui costi sanitari. Se la maggior parte dei malati sarà sottoposto al “tampone”, secondo gli esperti la spesa salirà a un miliardo di franchi. E se si tiene conto anche delle ospedalizzazioni e della futura campagna di vaccinazione, si arriva ad almeno 1,7 miliardi di franchi. Una situazione che porterà a un inevitabile ulteriore aumento dei premi.
La Confederazione, comunque, ha di recente stabilito che i 180 franchi per il test devono essere coperti dalle assicurazioni malattia. Ma queste ultime non ci stanno. Santésuisse sottolinea infatti che la legge sulle epidemie prevede che le analisi siano pagate dai cantoni, come riferisce oggi la SonntagsZeitung. Un aspetto che però il Governo ha eliminato.
E non solo, si parla anche di franchigia: oltre la metà degli assicurati dovrebbe infatti sostenere la spesa comunque di tasca propria, poiché in possesso di una polizza con franchigia alta. Questa situazione, sempre secondo Santésuisse, spingerebbe determinate persone a evitare l'esame medico. «È d’interesse pubblico che nessuno rinunci al test per questioni finanziare, se questo permette di ostacolare la diffusione del virus» afferma un portavoce, interpellato dal domenicale d’oltre San Gottardo.