Daniel Koch lancia un monito a tutti gli svizzeri: «State a casa per non infettare e non infettarvi»
Il responsabile delle malattie trasmissibili: «La curva epidemica continuerà a salire ad alta velocità se il popolo non si atterrà alle indicazioni comportamentali».
BERNA - «La curva epidemica continuerà a salire ad alta velocità se il popolo non si atterrà alle indicazioni comportamentali». È un Daniel Koch preoccupato quello che ha parlato durante la consueta conferenza stampa per fare il punto sulla situazione attuale dell'epidemia di coronavirus. «Quando vedo una persona che corre da solo in strada non sono infastidito, anche se preferirei facesse allenamento sul balcone di casa sua. Quello che invece non posso accettare è quando vedo un gruppo di giovani o di anziani che vanno insieme a fare la spesa».
«Rispettare le regole» - Ogni giorno che passa il bilancio è sempre più pesante in Svizzera. Il numero dei contagi delle ultime 24 ore (1'273) rappresenta infatti un triste record dall'inizio dell'epidemia. Koch ha altresì precisato che non sono le misure che faranno la differenza, ma il comportamento della popolazione. «Bisogna rispettare le regole. Bisogna stare a casa. Tutti devono cercare di non infettare nessuno e di non venir infettati». E questo deve valere soprattutto per le persone ad alto rischio. Quelle vulnerabili.
Dramma Italia - Secondo il Responsabile della divisione malattie trasmissibili dell'UFSP i numeri non potranno che aumentare nei prossimi giorni. «La curva potrebbe appiattirsi entro la prossima settimana, ma solo se tutti rispetteranno le regole». La situazione in Ticino preoccupa molto Koch che guarda anche alla vicina Italia. «Tutto il Paese è solidale con il Ticino. Il contesto italiano è invece drammatico». Nella Penisola ci sono infatti oltre 4'000 morti, che sono moltissimi anche in relazione al numero di malati. «Dobbiamo assolutamente fare tutto il possibile per evitare che una situazione simile, con una mortalità così alta, si verifichi anche in Svizzera».
Letti sufficienti in Ticino - In Ticino, ha precisato Koch, i malati continuano ad aumentare ma per ora i posti letti disponibili - anche quelli in terapia intensiva - sono sufficienti. «Ho parlato con Merlani. Lui mi ha assicurato che i letti ci sono. Se la situazione dovesse però peggiorare e le risorse non dovessero più essere sufficienti, i medici dovranno fare delle scelte». Per quanto riguarda la Svizzera i posti in cure intense sono circa 800, ma almeno altri 400 dovrebbero essere messi a disposizione in futuro. «I Cantoni si stanno potenziando».
Confini (quasi) sbarrati - Il direttore dell'Amministrazione federale delle Dogane Christian Bock ha affermato che il bilancio provvisorio dal nuovo regime adottato ai confini è positivo. Ciononostante, i controlli verranno intensificati tra l'altro con elicotteri supplementari. Il traffico privato è in calo del 77%. Le persone danno prova di una grande comprensione di fronte al rafforzamento dei controlli, in particolare i frontalieri, ha detto Bock.
Stamane il numero di persone a cui le guardie di frontiera hanno rifiutato l'entrata ha raggiunto quota 16'000 persone, 5000 in più rispetto a due giorni fa. Vi sono persone che continuano a tentare di entrare in Svizzera attraverso la cosiddetta frontiera verde e i valichi non aperti. Da lunedì la Confederazione aumenterà i controlli in particolare con l'impiego di elicotteri e videocamere. I trasgressori saranno sanzionati, ha detto.