In Svizzera la situazione straordinaria potrebbe prolungarsi oltre il 19 aprile
Alcuni politici di area borghese premono per una riapertura graduale da mettere in atto il più presto possibile: «Altrimenti molte PMI falliranno»
BERNA - Il regime di situazione straordinaria decretato dal Consiglio federale si estenderà probabilmente oltre la data inizialmente prevista del 19 aprile: è quanto avrebbe affermato una delegazione dell'esecutivo in un incontro con i vertici dei partiti, di cui oggi dà notizia la NZZ am Sonntag.
Stando al governo, pensare di poter gradualmente tornare alla normalità già in aprile - per esempio con una riapertura delle scuole e un ritorno in ufficio di coloro che hanno meno di 40 anni, come è stato da taluni ipotizzato - sarebbe illusorio. Al momento sarebbe infatti troppo presto per stimare come si evolverà l'epidemia.
Chiusura sino ad agosto? - Una previsione concreta viene per contro pubblicata oggi dal SonntagsBlick, che cita un documento confidenziale di Schutz & Rettung Zürich, l'organismo che riunisce sotto un solo tetto pompieri, sanitari e protezione civile della città di Zurigo. In base a questo scritto, che risale a martedì, lo sviluppo più probabile è che non si potrà limitare a sufficienza la diffusione della pandemia. Le misure di protezione dovranno quindi essere ulteriormente inasprite e «nettamente prolungate», oltre le ferie scolastiche. Chiusura sino ad agosto insomma.
L'allarme della destra - Nel frattempo però alcuni politici di area borghese premono per un una revoca graduale delle misure il più rapidamente possibile. «La chiusura totale sta chiedendo un tributo elevato» afferma il capogruppo UDC Thomas Aeschi in dichiarazioni riportate dalla NZZ am Sonntag. «Migliaia di piccole e medie imprese saranno costrette a dichiarare fallimento» sottolinea.
I giovani dovrebbero poter tornare al lavoro non appena il numero di nuove infezioni diminuisce significativamente. Tutti i commerci come saloni di parrucchiere, centri di giardinaggio, macellerie, negozi di elettronica e fai da te, ma anche studi dentistici dovrebbero essere riaperti uno dopo l'altro, spiega lo stesso Aeschi alla SonntagsZeitung.
Da parte sua Valentin Vogt, presidente dell'Unione svizzera degli imprenditori (USI), dice di aspettarsi una ripresa controllata dell'attività. «È importante che la pianificazione in tal senso inizi immediatamente».