La pandemia ha cambiato il modo di lavorare per il 28% degli svizzeri, come rivela un sondaggio Tamedia
ZURIGO - La pandemia di coronavirus ha dato una notevole spinta al lavoro da casa. E attualmente - come rivela un sondaggio di 20 Minuti e Tamedia a cui hanno preso parte oltre 40'000 persone - il 28% degli svizzeri dichiara di aver portato l'ufficio al proprio domicilio.
Per molti il coronavirus rappresenta quindi una rivoluzione digitale in ambito professionale. Ma si tratta di una possibilità che non vale per tutti: il 54% di chi ha conseguito un titolo accademico afferma di aver iniziato a lavorare da casa, mentre lo stesso vale soltanto per un quinto di chi ha alle spalle una formazione professionale o un diploma di scuola obbligatoria.
Meno o più produttivi? - Sembra che comunque il telelavoro non sia soltanto un vantaggio, in particolare sul fronte della produttività. Tra coloro che di recente hanno cominciato a lavorare da casa, soltanto il 18% dice di sentirsi più produttivo. Per il 46% non sarebbe invece cambiato nulla, mentre il 36% dice di lavorare peggio.
Il motivo? Si parla soprattutto di «troppe distrazioni», come si evince dai risultati del sondaggio. Ma anche di difficoltà comunicative con il resto del team professionale. E c'è di più, come sottolinea Hartmut Schulze, professore di psicologia del lavoro alla Scuola universitaria professionale della Svizzera nordoccidentale (FHNW): «Dopo circa tre giorni di home office, prende il sopravvento una sensazione di solitudine e isolamento sociale. E di solito si verifica un calo della produttività».
Giovani poco motivati - Un calo che tra i più giovani (si parla della fascia d'età compresa tra i 18 e i 34 anni) non sarebbe comunque da ricondurre alle distrazioni presenti nell'ambiente casalingo, bensì a una mancanza di motivazione.
Secondo l'esperto del personale Michel Ganouchi di Recruma l'aspetto della produttività tende a migliorare con il passare del tempo, quindi con l'acquisizione di una maggiore esperienza. Tuttavia - sottolinea - il telelavoro non è la soluzione ideale per chiunque. Ora Ganouchi spera comunque che il mercato del lavoro elvetico ne tragga un insegnamento, senza una ricaduta nei vecchi modelli professionali.
Il sondaggio
Sono 40'835 le persone da tutta la Svizzera che il 15 aprile 2020 hanno preso parte al sondaggio Tamedia sul coronavirus. Un sondaggio condotto in collaborazione con la LeeWas GmbH. I dati sono stati ponderati sulla base di variabili demografiche, geografiche e politiche. Il margine d'errore è di 1,1 punti percentuali.