Alcuni operatori del settore stanno pensando a una conversione "all'americana". Ma ci sono degli ostacoli
BERNA - I cinema svizzeri sono chiusi da settimane. Per uscire dall'angolo, molti imprenditori del settore stanno pensando di rispolverare un vecchio classico: il drive-in all'americana.
Un azienda sangallese lanciarsi nell'avventura, aprendo un cinema drive-in a Uzwil (SG) a luglio. «Sono convinto che quest'estate ci sarà un boom di questo tipo di offerta» ha spiegato al portale Watson.ch il proprietario Pascal Nussbaum. «Al termine del lockdown la gente vorrà distrazioni».
Nussbaum sta cercando un piazzale con 40 posti auto, per realizzare il suo progetto. Con il pieno supporto del Comune. E ha buone ragioni per essere ottimista, sembrerebbe. I cinema drive-in sono attualmente in forte espansione in Germania: 43 frequenze radio sono state assegnate allo scopo dalle autorità tedesche per le telecomunicazioni (gli spettatori dei drive-in moderni si connettono in genere tramite l'autoradio all'audio del film).
Il problema in Svizzera è il divieto di assembramenti pubblici. Gli operatori attendono indicazioni dal Consiglio federale. Cédric Marthaler, che co-organizza il teatro drive-in di Thun non sa ancora se l'appuntamento annuale, previsto per l'11 giugno, potrà tenersi o no. «L'anno scorso abbiamo contato fino a ottanta auto nelle serate di punta» racconta.
Gli organizzatori di eventi vorrebbero che fosse istituito uno sportello centrale, a cui rivolgersi per capire se un evento può svolgersi oppure no. E questo non interessa solo ai gestori di drive-in, o aspiranti tali. Il Consiglio federale si occuperà dell'eventuale allentamento del divieto di eventi il 27 maggio.