A Berna la polizia è stata accolta da fischi. Ha rinunciato all'uso della forza per la presenza di bambini e anziani.
BERNA - Centinaia di oppositori alle restrizioni imposte alle libertà individuali in seguito alla crisi sanitaria del coronavirus sono scesi in piazza oggi in Svizzera. È a Berna che gli appelli a manifestare hanno ottenuto maggior successo.
Stando a un giornalista di Keystone-ATS sul posto, ai margini della Piazza federale (a cui la polizia aveva precedentemente impedito l'accesso) si sono riunite varie centinaia di dimostranti. Gli inviti degli agenti, dispiegati in gran numero, a sciogliere la manifestazione sono stati a lungo vani, raccogliendo solo un concerto di fischi e urla. Poi però le persone si sono allontanate.
Dato che tra i presenti vi erano molti anziani, famiglie e bambini, persino bebè, le forze dell'ordine hanno rinunciato a fare uso della forza per disperdere la folla.
La manifestazione non era autorizzata. Dal punto di vista legale l'ostacolo principale è rappresentato dall'"Ordinanza 2 COVID-19" del Consiglio federale, che vieta riunioni di più di cinque persone.
La polizia era già intervenuta sabato scorso per disperdere numerosi dimostranti, tra 100 e 300 a seconda delle fonti, anch'essi scesi in strada per manifestare la loro contrarietà a quelle che considerano violazioni dei diritti fondamentali.
A Zurigo, sulla Sechseläutenplatz, in riva al lago, vicino al centro cittadino, i manifestanti sono stati tra una e due centinaia. La polizia era presente, ha indicato un portavoce. A Basilea una dimostrazione con circa 100 partecipanti si è svolta nel primo pomeriggio. Avvicinati dalle forze dell'ordine, i dimostranti si sono dispersi da soli senza incidenti, ha riferito un portavoce.
A San Gallo in piazza stamani erano scese 80 persone, disperse dalle forze dell'ordine. Il tutto è avvenuto pacificamente, indica un comunicato della polizia.