Il piano contiene misure per arginare il rischio di abusi e consente di identificare gli errori
BERNA - Dal 26 marzo 2020 le imprese che necessitano di liquidità possono chiedere crediti transitori Covid-19 garantiti dalla Confederazione (fideiussioni). La procedura per richiedere questi aiuti transitori, attualmente presso 123 banche, è stata volutamente semplificata per ridurre al minimo gli aspetti burocratici. Grazie a processi agili e sulla base di un’autodichiarazione sono stati concessi in tempi brevissimi crediti a più di 122 000 imprese che per sopravvivere hanno bisogno urgente di liquidità. Inevitabilmente, ciò prefigura un rischio di abusi.
I rischi principali vanno dalla compilazione incompleta del modulo di domanda alle cifre falsificate sul fatturato. C’è poi la possibilità che, al momento della domanda di crediti COVID-19, un’impresa si trovi in una procedura di fallimento o concordataria o in liquidazione, oppure che la medesima azienda presenti domande plurime presso banche diverse. Abusivo, infine, potrebbe essere l’utilizzo stesso dei crediti ottenuti (in particolare in violazione del divieto di distribuire dividendi).
Il 3 aprile 2020 il Consiglio federale ha approvato il quadro per contrastare gli abusi legati agli aiuti transitori erogati in relazione alla COVID-19. Sulla base di questo documento la Segreteria di Stato dell’economia (SECO) ha emanato un piano di misure anti-abusi e lo ha adottato il 15 maggio 2020.
Il piano contiene misure per arginare il rischio di abusi e consente di identificare gli errori: