«Forse ai “turisti festaioli” è stato concesso troppo presto di entrare nel paese», ammette una elvetica a Maiorca.
Un secondo lockdown o l'obbligo di quarantena per chi soggiorna sulle isole «sarebbe devastante» per l'economia locale
MAIORCA - Duecentosessantaquattro contagi in un giorno. Centoundici casi ogni 100’000 abitanti. Eppure le isole Baleari sono ancora fuori dalla “black list” svizzera che impone la quarantena a chi rientra da paesi considerati a rischio (compresa la Spagna continentale). E questo nonostante l’Ordinanza federale sui provvedimenti per combattere il coronavirus nel settore del traffico internazionale viaggiatori preveda che «vi è un rischio elevato di contagio se nella regione in questione il numero dei nuovi contagi per 100’000 persone è superiore a 60 negli ultimi 14 giorni».
Le cose, per le Baleari, potrebbero presto cambiare. La situazione epidemiologica è preoccupante. «La situazione è molto tesa», spiega a 20 Minuten Mirjam Wagner. La donna, 52 anni e originaria di Glarona, vive a Maiorca da sedici anni. «Con i turisti il virus è tornato a diffondersi in maniera più ampia». La mascherina è obbligatoria negli spazi pubblici, a eccezione delle spiagge. Molti nuovi contagi sono ricollegabili a incontri nei locali ed eventi estivi. Anche i giovani sono toccati.
Se da una parte ci sono molti turisti che rispettano le regole di distanziamento sociale e di accresciuta protezione, dall’altra «chi ha voglia di fare party spesso tende ad aggirare le regole. Forse - aggiunge la svizzera a Maiorca - ai “turisti festaioli” è stato concesso troppo presto di entrare nel paese».
Eppure il pericolo che le isole Baleari vengano inserite sulle black list europee è concreto. Ma l’aumento dei casi potrebbe significare anche un secondo lockdown. E sarebbe “una mazzata” per l’economia locale, soprattutto quella che vive grazie al turismo.
«Conseguenze brutali per l’economia maiorchina» - Anche Katja Wöhr è molto preoccupata per un’ipotetica misura di quarantena imposta a chi torna dalle Baleari. «Sarebbe devastante se le nostre isole venissero inserite nella lista nera della Svizzera o della Germania», precisa la 53enne produttrice di tè che da 18 anni vive a Maiorca. «Questa scelta costringerebbe molte persone a disdire il viaggio». Il turismo maiorchino ha già sofferto parecchio quest’anno. La pandemia ha infatti provocato una drastica diminuzione dei pernottamenti. «Se altri turisti dovessero rinunciare, le conseguenze economiche per la nostra isola sarebbero ancora più brutali di quanto già non lo siano oggi».
Secondo l’espatriata elvetica a queste condizioni molti alberghi non avrebbero neppure aperto. «C’è anche una grande incertezza sulle misure che prenderà il Governo spagnolo. Vista la situazione attuale il timore di un secondo lockdown attanaglia i maiorchini». La 53enne trova «paradossali» le attuali misure: «Dobbiamo indossare le mascherine per strada, ma non sulle spiagge. Le piccole baie di Maiorca sono prese d’assalto dai turisti e in alcune spiagge le persone sono stipate come sardine».