La Suva nel 2019 si è trovata confrontata con emissioni doppie, prestazioni sbagliate e fatture per casi già chiusi.
I controllori hanno corretto o respinto 320'000 fatture, risparmiando oltre 95 milioni di franchi.
BERNA - Il 13% delle fatture di medici e ospedali ricevute nel 2019 dalla Suva non era corretto: l'azienda di diritto pubblico che gestisce l'assicurazione infortuni di due milioni di lavoratori si è trovata di fronte a emissioni doppie, prestazioni conteggiate in modo sbagliato o non assicurate, nonché fatture concernenti casi già chiusi.
I controllori dell'impresa con sede a Lucerna hanno verificato 2,4 milioni di fatture, correggendone o respingendone oltre 320'000, si legge in un comunicato odierno. Grazie a questi approfonditi controlli la Suva ha risparmiato oltre 95 milioni di franchi, un importo che corrisponde all'8% di tutte le spese di cura e di cui beneficiano anche gli assicurati, sotto forma di riduzioni di premio,
Per effettuare gli interventi l'ente che vede alla presidenza l'ex consigliere di Stato Gabriele Gendotti si avvale delle tecnologie digitali. «Il sistema automatizzato per il controllo delle fatture, basato su modelli di autoapprendimento, riconosce se una determinata fattura è anomala per un caso specifico e la seleziona per verificarla in dettaglio», afferma Michael Widmer, responsabile del team spese presso la Suva, citato nel comunicato. «I nostri specialisti controllano poi manualmente se le prestazioni fornite sono riconducibili all'infortunio, se sono in linea con la diagnosi e se sono conformi al tariffario».