Parla per la prima volta pubblicamente la nuova direttrice dell'Ufficio federale della sanità pubblica
Non ci sarà nessuna vaccinazione obbligatoria
BERNA - La nuova direttrice dell'Ufficio federale della sanità pubblica (BAG), Anne Lévy, ha fatto il suo primo incontro pubblico a dieci giorni dalla sua elezione. Di fronte ai giornalisti ha presentato l'attuale scenario sanitario legato alla pandemia da coronavirus, e si è detta preoccupata per la situazione. "I numeri stanno aumentando rapidamente e in tutta la Svizzera", ha detto. Il Governo federale ha avviato quindi una nuova campagna per sensibilizzare la popolazione di fronte alla gravità.
"Ora è importante rispettare le misure", ha sottolineato Lévy spiegando che è compito di tutti fermare l'ascesa. Le regole precedenti come mantenere le distanze, lavarsi le mani e stare attenti ai sintomi restano dunque invariate.
Anne Lévy ha ulteriormente sottolineato di fronte ai giornalisti che la situazione particolare continua a sussistere, e che i cantoni devono essere in prima linea nella lotta alla pandemia. "Stiamo andando bene finora. Ma è compito di tutti contribuire a fermare l'avanzare della pandemia".
Il vaccino - Virginie Masserey, responsabile della sezione Controllo infettivo dell'UFSP, rispondendo ai giornalisti ha ammesso che con ogni probabilità ci troviamo di fronte a una seconda ondata. «Il tracciamento dei contatti non è un sistema perfetto. Stiamo certamente assistendo a un aumento costante. Ci sono sempre persone che sfuggono perché non si trovano o perché non sono in quarantena. Solo retrospettivamente si puo' dire se c'è una seconda ondata. Tuttavia dobbiamo ammettere che siamo effettivamente di fronte a una seconda ondata». Per quanto riguarda il vaccino Virginie Masserey ha dichiarato che sulla quantità delle persone che verranno vaccinate, molto dipenderà dal quantitativo di vaccini che avremo a disposizione. Si inizierà con gli operatori sanitari, e non è previsto alcun obbligo di vaccinazione. "Ognuno dovrebbe decidere da solo se vuole essere vaccinato" ha sottolineato Masserey. Nei prossimi mesi verrà elaborato uno scenario di vaccinazione con i Cantoni. I cantoni sono responsabili della messa in atto di strutture per le vaccinazioni. Nei prossimi mesi verrà elaborato uno scenario nazionale riguardante i vaccini assieme alle autorità cantonali.
"Stiamo lavorando per ottenere un vaccino", ha dichiarato Nora Kronig, capo del dipartimento internazionale presso l'Ufficio federale della sanità pubblica. «Il nostro obiettivo è garantire che venga sviluppato rapidamente un vaccino a cui la Svizzera abbia accesso e che sia distribuito a livello globale. Attualmente sono in fase di sviluppo dieci vaccini per la Svizzera. Ad esempio, la Confederazione ha firmato un contratto con la società di biotecnologie Moderna. Secondo l'iniziativa internazionale Covax, azienda biotecnologica, i vaccini sono stati preordinati per il 20% della popolazione, ha fatto notare Kronig.
Misure drastiche - Di fronte alla domanda dei giornalisti se dobbiamo attenderci un altro Lockdown, Masserey ha dichiarato che una decisione simile non dipende per forza dall'aumento del numero di nuovo casi. «Non esistono criteri fissi per prendere misure drastiche».
Test rapidi - Esistono abbastanza test per diagnosticare il Covid? Risponde Anne Lévy: «Il laboratorio di riferimento è quello di Ginevra che sta valutando i test rapidi. Non appena sapremo se i test sono utili, vedremo dove e come li utilizzarli». Lévy ha anche dichiarato che ci sono trattative con il settore industriale per quanto riguarda la produzione di test fatti in casa. E ha voluto rassicurare che esistono abbastanza tamponi.
Nuova campagna arancione - a Confederazione lancia una nuova campagna di prevenzione per contrastare la propagazione dell'epidemia di Covid-19. Le raccomandazioni non cambiano, ma il colore arancione utilizzato deve mettere in guardia la popolazione sulla pericolosa tendenza al rialzo delle nuove contaminazioni. La nuova campagna, che incomincerà sotto forma di manifesti nello spazio pubblico e messaggi sui social network, ribadisce i consigli finora impartiti: distanza sociale di 1,5 metri, igiene delle mani, mascherina quando la distanza non può essere mantenuta e scaricamento della app Swiss Covid.