A chiederlo, o quantomeno a raccomandarlo, è la Commissione dell'economia e dei tributi degli Stati.
BERNA - In merito ai casi di rigore, e all'ordinanza che il Consiglio federale dovrebbe porre in vigore all'inizio di dicembre e di cui questa settimana ha presentato gli aspetti finanziari, la Commissione dell'economia e dei tributi degli Stati (CET-S) raccomanda l'allentamento di alcuni criteri per attribuire gli aiuti alle imprese considerate.
In merito alla flessione del fatturato che consente a un'impresa di essere ritenuta un caso di rigore, indica una nota dei servizi parlamentari diffusa oggi, la CET-S, come l'omologa commissione del Nazionale, raccomanda al governo di non considerare nel computo le indennità versate in caso di lavoro ridotto e di perdita di guadagno dovute al COVID-19.
La CET-S crede che, includendo simili prestazioni, si penalizzerebbero le aziende che hanno fatto ricorso al lavoro ridotto rispetto a quelle che hanno licenziato i propri dipendenti. La CET-S teme che, se l'ordinanza non venisse modificata su questo punto, i settori che impiegano un gran numero di collaboratori, come ad esempio la gastronomia, potrebbero essere svantaggiati.
Secondo quando previsto, il disegno di ordinanza sarà adottato dal Consiglio federale nella sua seduta del 25 novembre ed entrerà i vigore il 1° dicembre 2020.