Alain Berset fa autocritica. E ammette che è stato un errore consentire di nuovo i grandi eventi.
Ciò alla luce dei dati, che non accennano a migliorare. La Svizzera, infatti, è ancora a un livello troppo elevato per quanto riguarda il numero di contagi.
BERNA - È stato un "mea culpa", o meglio, l'ammissione di non aver agito nel modo più consono. Alain Berset, nel corso del programma «La Matinale» sulla RTS, ha parlato di «un errore» riferendosi agli allentamenti decisi in autunno in merito alle misure anti Covid. Dal 1° ottobre il Consiglio federale aveva nuovamente autorizzato i grandi eventi. «Probabilmente eravamo troppo ottimisti», ha ammesso il ministro della Salute.
«Record mondiale» - Accorgersi dello sbaglio e agire è stato un tutt'uno. Ma ciò è avvenuto con l'arrivo della seconda ondata. «La parte francofona della Svizzera ha raggiunto record mondiali», ha spiegato Berset, affrontando così il discorso sul numero troppo alto di contagi nella Svizzera occidentale. Le cifre sono poi calate nuovamente a novembre, ma questa diminuzione ha perso il suo slancio.
«Stagnazione dei contagi» - Da qui l'inasprimento delle misure annunciato per sabato. «Vogliamo impedirci di rimanere senza alternative e di dover chiudere di nuovo tutto. Negli ultimi giorni abbiamo assistito a una stagnazione dei contagi ad un livello ancora troppo elevato. È una situazione molto pericolosa. Non l'abbiamo mai visto accadere prima in questa pandemia. Siamo a un livello molto più alto di qualsiasi altro paese vicino e un lockdown può avere conseguenze catastrofiche».
Da sabato, ricordiamo, potrebbero essere introdotte le seguenti misure:
• Ristoranti, negozi e mercati, strutture ricreative e attività sportive devono chiudere alle 19:00 e rimanere chiusi la domenica.
• Per gli eventi privati il numero massimo di persone provenienti da due nuclei familiari è fissato a 5 a livello nazionale, ad eccezione delle celebrazioni dal 24 al 26 dicembre e il 31 dicembre dove sarebbero consentiti 10 presenti.
• Gli eventi pubblici sono vietati ad eccezione delle celebrazioni religiose e delle riunioni legislative.
• Qualsiasi attività nel campo della cultura (comprese le attività scolastiche) sono proibite.
Ulteriori misure sono imminenti se il numero di infezioni non dovesse diminuire.