Sempre più cantoni decretano chiusure. Svizzera Turismo, dal canto suo, è soddisfatta delle decisioni di Berna.
BERNA - Benché sempre più cantoni procedano in ordine sparso alle chiusure, la linea della Confederazione in merito alle stazioni sciistiche è, per il momento, chiara: possono restare aperte a patto di presentare piani di protezioni convincenti.
E il placet federale allo sport invernale all'aperto piace a Svizzera Turismo e agli operatori del settore. «Questo contribuisce a salvare gli affari di Natale», si felicita parlando con 20 Minuten il portavoce dell'organizzazione turistica nazionale, Markus Berger. «È chiaro, però, che gran parte degli ospiti, innanzitutto i turisti stranieri, non ci saranno», lamenta.
Soddisfatto anche Urs Kessler, direttore delle Jungfraubahnen: «Se tutti i comprensori sciistici dovessero chiudere c'è il rischio che si moltiplichi la gente sui sentieri invernali o vada a slittare e si verifichino così più incidenti», sostiene. A suo avviso, del resto, poter andare in montagna può far bene, più che male, alla gente: «In tempi così difficili hanno bisogno di un po' di aria fresca nei giorni di festa», afferma.
Dopo che, fino a ieri, cinque cantoni della Svizzera interna (Lucerna, Svitto, Nidvaldo, Zugo, Obvaldo) avevano già decretato la chiusura delle piste, oggi hanno deciso uno stop anche San Gallo, Appenzello Interno, Zurigo e Uri.