Così Alain Berset, in occasione dell'inaugurazione del centro di vaccinazione a Basilea
Il Ministro della salute, intanto, non esclude che la nuova variante del coronavirus possa portare a misure più severe. Quindi sottolinea: «Ricordate igiene, mascherina e distanze»
BASILEA - Grazie al farmaco della Pfizer / Biontech recentemente approvato, inizia oggi (lunedì 28 dicembre 2020 alle ore 13), nel centro di vaccinazione del canton Basilea Città, a Basilea, la campagna di vaccinazione.
«Una nota cautamente positiva» - «Possiamo concludere questo 2020 critico con una nota cautamente positiva», ha esordito il presidente dei direttori cantonali della sanità, Lukas Engelberger, in occasione della conferenza stampa che annuncia l'avvio della campagna vaccinale.
Occorrerà pazienza - L'invito è da subito alla pazienza. «La corsa alle prime 5000 somministrazioni disponibili è stata importante», ha sottolineato Engelberger. «Se non hai ancora un appuntamento, sii paziente». Ci vorrà tempo, ha spiegato quindi, aggiungendo: «con la vaccinazione possiamo sconfiggere la pandemia».
«Il Coronavirus esiste ancora» - Il vaccino, è stato ribadito, non va a sostituire le regole di condotta precedentemente suggerite. «Dobbiamo resistere tutti! Sì, possiamo voltare pagina, ma la pandemia ci terrà ancora molto occupati. Con la vaccinazione, il Covid-19 è tutt'altro che finito».
Engelberger ha quindi ricordato la situazione preoccupante del reparto di terapia intensiva dell'Ospedale universitario di Basilea. Lo spaccato che ne emerge è ancora delicato. Qui, non solo vengono assistiti 20 pazienti basilesi, ma anche provenienti da altri cantoni.
«Cifre stagnanti» - «La collaborazione tra la Confederazione e i Cantoni funziona molto bene», ha sottolineato quindi il ministro della Salute Alain Berset, ringraziando Engelberger. «Non dobbiamo però abituarci al fatto che i numeri restano alti e stagnano», ha aggiunto. «Il 73% dei posti letto in Svizzera sono occupati e per circa il 60% da pazienti Covid».
Con le feste dati meno "attendibili" - L'attendibilità dei numeri attuali, inoltre, sarebbe relativamente più bassa. Berset infatti fa notare come dopo le festività natalizie sia difficile valutare correttamente la situazione. «Ci sono ritardi nella segnalazione dei casi e abbiamo un numero significativamente inferiore di test rispetto a prima. Avremo bisogno di alcuni giorni per vedere come stanno funzionando le misure adottate a livello federale», ha spiegato.
Il problema della mutazione - Un dato, però, farebbe ben sperare: il tasso di positività non è aumentato. «Abbiamo adottato nuove misure e poco dopo è arrivata questa nuova mutazione, che porta a un tasso di infezione più elevato», afferma Berset, che non esclude che la variante del coronavirus possa portare presto a misure più severe.
«Siamo uno dei Paesi che sta investendo maggiormente nel sequenziamento del virus al fine di rilevare precocemente le mutazioni», ha aggiunto Berset. «Se investiamo ora, probabilmente saremo in grado di prevenire centinaia di casi in pochi mesi».
Attenzione, sempre - Per quanto riguarda la vaccinazione, il ministro della salute ha ribadito: «Ciò è positivo, ma non è una cura miracolosa. Dobbiamo continuare a prestare attenzione ricordandoci le regole quali l'igiene, il lavaggio delle mani, la mascherina e le distanze».
«La vaccinazione potrebbe cambiare le regole del gioco» - «Vogliamo ottenere un'ampia adesione alla vaccinazione in Svizzera», ha concluso quindi Berset. «Abbiamo le prime dosi, che sono state consegnate prima di Natale. Ci sono poco più di 100.000 vaccini, non è molto». Ma le cose dovrebbero cambiare, e la logistica è organizzata in modo tale da poter reagire al numero crescente di dosi in arrivo. Soprattutto se verranno approvati altri vaccini.
Berset vede il centro di vaccinazione basilese come un modello per la Svizzera. «La vaccinazione sarà gratuita e volontaria per tutti. Potrà cambiare le regole del gioco, e forse potremo tornare alla normalità. Ma solo se molti verranno vaccinati riusciremo a conquistare questo traguardo».