Timori tra i dipendenti per la mancanza di una adeguata formazione.
Ciò, tuttavia, sarebbe un assaggio di quella che sarà la riforma delle dogane, che prevede l'accorpamento di Guardie di confine e funzionari doganali.
BERNA - Entrare in Svizzera si fa più complesso con le nuove disposizioni decise dal Consiglio federale. Tanto che l'amministrazione federale delle dogane ha deciso di rafforzare la presenza alle frontiere sfruttando funzionari amministrativi. Ciò, almeno, stando a un documento in mano alla radio SRF.
Questa chiamata "al fronte" non ha mancato di suscitare ovvie preoccupazione da parte di chi non è adeguatamente formato.
L'invio al confine del personale impiegato fino ad oggi in mansioni amministrative è descritto in un documento trapelato dalla regione nord-est sul quale l'amministrazione federale delle dogane, al momento, non si esprime. Viene invece assicurato che coloro che vengono impiegati nelle nuove operazioni di controllo, sono adeguatamente formati.
Ciò nonostante trapelano preoccupazioni tra lo stesso personale, quantomeno per le possibili tensioni che si potrebbero verificare tra i viaggiatori. Viene quindi fatto notare che inviare impiegati privi di una adeguata formazione per la sicurezza personale potrebbe rivelarsi pericoloso. Il rischio, in potenza, è evidente dai giubbotti anti-taglio che - da circolare - vengono fatti indossare.
In questa situazione ancora nebulosa, ciò che emerge è uno scenario in qualche modo atteso. Da due anni, infatti, il Governo federale sta lavorando per la riforma delle dogane che prevede l'accorpamento di Guardie di confine e funzionari doganali.
Un progetto già criticato, ma per il quale Berna aveva assicurato che non sarebbero state messe armi in mano a chi non se la fosse sentita.