È quanto permette un test salivare già impiegato in altri paesi europei che in Svizzera è in attesa di approvazione
Si tratta di un prodotto della sudcoreana PCL. L'affidabilità sarebbe pari a quella del classico test PCR
BERNA - I test-Covid sono uno dei principali strumenti per rallentare la diffusione del coronavirus. Negli ultimi mesi le autorità federali e cantonali lo hanno detto a più riprese. Ma per sapere se si è positivi o meno, bisogna tuttora passare da un laboratorio. E spesso per un risultato bisogna aspettare diverse ore.
Eppure ci sarebbe la possibilità di effettuare molti più test. E molto più rapidamente. Da un mese - come scrive oggi la SonntagsZeitung - l'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) ha infatti ricevuto una richiesta d'autorizzazione per un test rapido dell'azienda sudcoreana PCL: si tratta di un test che si effettua con la saliva e che dà un risultato nel giro di dieci minuti. Senza dover ricorrere a un laboratorio.
Questo prodotto viene già impiegato in altri paesi europei, quali Germania, Francia, Italia, Paesi Bassi, Regno Unito e Spagna. In Svizzera è invece ancora in attesa dell'approvazione da parte delle autorità. Una procedura, questa, su cui l'UFSP non prende posizione. Dalle colonne del domenicale assicura soltanto di essere impegnato a permettere il più rapidamente possibile l'impiego di test efficienti che non richiedano un laboratorio.
Sembra tuttavia che l'UFSP sia scettica nei confronti dei test salivari, in quanto secondo uno studio dell'ospedale universitario ginevrino nel 10% dei casi si avrebbe a che fare con dei falsi negativi (il risultato è quindi negativo, nonostante la presenza del virus). Ma si tratta di uno studio dello scorso ottobre, quando il prodotto sudcoreano non era ancora disponibile. L'affidabilità di quest'ultimo, secondo uno studio comparativo della Croce Rossa tedesca, sarebbe invece paragonabile a quella dei classici test PCR.
Fatto sta che l'introduzione di un test salivare come quello della PCL (che è pure nettamente meno costoso) permetterebbe di rallentare la diffusione del virus. Secondo gli esperti, se l'80% delle persone tra i 15 e i 65 anni effettuasse settimanalmente un test, il tasso di riproduzione del coronavirus si potrebbe dimezzare.