la CET-S vuole aiutare anche le imprese fondate prima del 1° ottobre 2020.
La Commissione propone inoltre di aumentare dal 70 all'80% la quota a carico della Confederazione per i costi dei provvedimenti a sostegno delle imprese con un fatturato fino a 5 milioni di franchi
BERNA - Il sostegno alle imprese in difficoltà a causa del coronavirus va esteso in modo più marcato di quanto proposto dal Consiglio federale. Lo ritiene la Commissione dell'economia e dei tributi degli Stati (CET-S) discutendo della revisione urgente della legge COVID-19 nella quale ha inserito anche disposizioni concernenti l'estensione del lavoro domenicale, il sostegno alle imprese radiotelevisive private e le campagne di test.
Per quel che concerne i casi di rigore, la CET-S vuole aiutare le imprese fondate prima del 1° ottobre 2020, e non soltanto quelle create prima del 1° marzo 2020 come proposto dall'esecutivo (decisione presa senza voti contrari). La Commissione propone inoltre - con 7 voti contro 6 - di aumentare dal 70 all'80% la quota a carico della Confederazione per i costi dei provvedimenti a sostegno delle imprese con un fatturato fino a 5 milioni di franchi, per spese supplementari stimata in 600 milioni di franchi.
Per queste imprese, la Commissione auspica che si sancisca nella legge una disposizione che preveda la possibilità di esigere, perlomeno in casi particolari, il rimborso parziale dei contributi a fondo perso superiori a un milione di franchi.
Per quanto concerne l'assicurazione disoccupazione, la CET-S sostiene la proposta del governo di aumentare di 66 giorni il numero massimo di indennità giornaliere. La Commissione propone inoltre di prolungare la norma applicabile ai redditi modesti in materia di indennità per il lavoro ridotto fino a fine giugno 2021 (e non soltanto fino a fine marzo).
Altre misure
La Commissione ha inoltre approvato diversi emendamenti che non figuravano nel disegno di legge licenziato dal Consiglio federale. Tra questi figura la possibilità data ai cantoni di autorizzare nel 2021 e nel 2022 fino a 12 domeniche per anno durante le quali il personale può essere impiegato nei negozi. Tale decisione, presa con 7 voti contro 5, mira a compensare le perdite sopportate a causa del lockdown imposto da Berna.
Senza opposizioni, la commissione ha anche deciso che Berna potrà sostenere le imprese radiotelevisive private con mezzi provenienti dal canone radiotelevisivo. Con il voto determinante del presidente, la CET-S ha invece respinto gli adeguamenti delle condizioni - in particolare quelle relative ai redditi - per i contributi alle società sportive.
Facendo sua una proposta della Commissione della scienza dell'educazione e della cultura degli Stati (CSEC-S), la CET-S ha poi soppresso la menzione di importi massimi per i provvedimenti in ambito culturale. Ha infine approvato una nuova disposizione secondo cui la Confederazione promuove lo svolgimento di test COVID-19 assumendosi le spese non coperte.
Con una una strategia dei test più ampia possibile la commissione ritiene che si possa riavviare le attività economiche e sociali ad un ritmo accelerato. In una lettera inviata al Consiglio federale, la CET-S suggerisce allentamenti per gli esercizi gastronomici (apertura delle terrazze dal 1° marzo e riapertura integrale il 15 marzo), per la cultura, l'intrattenimento, il tempo libero e lo sport (con pubblico dal 15 marzo) e per le manifestazioni e funzioni religiose (più di 50 persone a Pasqua). Propone inoltre di revocare quanto prima la regola delle cinque persone "a causa delle conseguenze negative per la vita sociale".