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SVIZZERA«Terrazze senza rischi, ma impensabile riaprire tutto»

12.04.21 - 07:58
Lukas Engelberger e diversi cantoni sostengono la politica dei piccoli passi con allentamenti graduali.
Keystone (archivio)
Almeno le terrazze potranno riaprire.
Almeno le terrazze potranno riaprire.
Fonte ats
«Terrazze senza rischi, ma impensabile riaprire tutto»
Lukas Engelberger e diversi cantoni sostengono la politica dei piccoli passi con allentamenti graduali.
Il prossimo 19 aprile appare scontata la riapertura delle terrazze e il via libera per alcune attività sportive o culturali minori. È però «impossibile» che mercoledì il Consiglio federale annunci una riapertura totale.

BERNA - Il presidente della Conferenza dei direttori cantonali della sanità (CDS) Lukas Engelberger considera l'apertura delle terrazze dei ristoranti il prossimo lunedì 19 aprile «praticamente senza rischi». Tuttavia, ritiene «impossibile» che mercoledì il Consiglio federale annunci una riapertura totale.

Lo stesso Engelberger, così come diversi cantoni, vorrebbe una politica di piccoli passi, con riaperture graduali. Ad esempio, il via libera alle terrazze dei ristoranti oppure l'alleggerimento delle restrizioni per alcune attività sportive o culturali minori, ha detto il presidente della CDS, intervistato ieri alla RTS.

Con l'arrivo della primavera, molte persone trascorrono molto tempo all'aperto e in questo senso non si corre alcun rischio supplementare con l'apertura delle terrazze. Varrebbero infatti le regole dello scorso autunno, con tavoli da massimo quattro persone e una stretta osservanza delle misure sanitarie.

Una riapertura voluta già un mese fa - Sconfessati dal Consiglio federale a metà marzo, numerosi cantoni vorrebbero ora procedere ad allentamenti: già un mese fa i cantoni - all'unanimità - si erano pronunciati a favore dell'apertura delle terrazze, con la maggioranza di essi che chiedeva pure l'accesso alle aree interne. Il governo, nonostante ciò, aveva proseguito per la sua strada posticipando la decisione al 14 aprile.

Fra due giorni il Consiglio federale dovrà dunque prendere posizione: la pressione da parte di partiti, cantoni, ristoratori - nonché esponenti di molti altri settori, fra cui l'arte e lo sport - e cittadini aumenta giorno dopo giorno.

Attualmente, tuttavia, solo due dei quattro indicatori del Consiglio federale per ulteriori passi di apertura sarebbero soddisfatti: in media, ci sono significativamente meno di 250 pazienti Covid in unità di terapia intensiva ogni due settimane e l'ultimo valore R disponibile è appena sotto il valore obiettivo di 1. Il tasso di positività e l'incidenza della malattia rimangono invece al di sopra dei valori soglia, complici anche l'aumento dei tamponi effettuati e l'introduzione dei test "fai da te".

In questo ambito, hanno fatto discutere le parole pronunciate venerdì scorso da Valentin Vogt, presidente dell'Unione svizzera degli imprenditori (USI), secondo cui una volta che il gruppo delle persone a rischio sarà stato vaccinato, si potranno tollerare fino a 30'000 nuove infezioni al giorno, poiché «se i pazienti ad alto rischio vengono vaccinati, circa tre quarti dei ricoveri saranno eliminati».

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COMMENTI
 

seo56 3 anni fa su tio
Giusto così! Inutile aprire prima di fine maggio!

Ala 3 anni fa su tio
e vai con altri costi per i ristoratori che per sopravvivere dovranno coprire le terrazze a causa di vincoli insensati senza alcun fondamento scientifico e soprattutto smentiti dai numeri.

Thomseb 3 anni fa su tio
Giochiamo?

GreenPick 3 anni fa su tio
Ci sta... riapriamo gradualmente... non so... tipo l'anno prossimo... meglio non correre troppo... si potrebbe anche pensare di lasciare tutto chiuso per sempre...

Ro 3 anni fa su tio
Da seguire con attenzione senza tanti ma ne se ..... Bisogna vedere cosa accadrà in Gran Bretagna con le aperture, sempre che tutti coloro che hanno dai 60 anni in su ( i più fragili ) sono stati vaccinati. Perché il problema principale sono queste persone e se la gente usa ancora le precauzioni in vigore, come la mascherina et cetera. Fra un paio di settimane si vedrà e allora si potranno prendere delle decisone non prima però che anche da noi si sia vaccinata almeno la popolazione dai 65 anni in su. La vedo così giusto o sbagliato che sia.

seo56 3 anni fa su tio
Risposta a Ro
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