Berna li ha pensati per chi non presenta segni di malattia. Ma la loro efficacia è stata studiata solo sui sintomatici.
La Confederazione ci sta investendo centinaia di milioni di franchi. L’Ordine dei farmacisti ticinesi: «È uno strumento in più».
BERNA - Gli autotest sono solo per persone asintomatiche. E non per chi ha tosse o febbre. Questa la posizione della Confederazione, e questo quanto esplicitato dall’Ufficio del medico cantonale sul sito del Cantone. C’è però un’ importante incongruenza: i test fai da te della casa farmaceutica Roche, disponibili ora in tutte le farmacie svizzere, sono stati testati unicamente su persone che presentavano sintomi. Lo si legge in un documento, pubblicato sul sito di Roche, che riporta le istruzioni per l’uso del test in questione, il SARS-CoV-2 Rapid Antigen Test Nasal.
Il test - Le valutazioni cliniche del test fai da te, del quale ogni svizzero può disporre in cinque esemplari mensili gratuiti, sono state fatte sulla base di uno studio condotto su 146 volontari di età adulta «con sintomi» e «con sospetto clinico d'infezione da Covid-19». Un campione di persone che al momento dello studio presentavano dunque sintomi riconducibili al Coronavirus. Secondo quanto riporta il documento, gli autotest hanno identificato correttamente l’82,5% dei positivi del gruppo, verificati con un test PCR, e il 100% dei non contagiati. Un risultato soddisfacente dal punto di vista scientifico, ma basato su persone sintomatiche. L’efficacia del test su chi non presenta avvisaglie di malattia rimarrebbe quindi ignota.
Scarsa l’efficacia secondo la scienza - E dal mondo scientifico emergono delle notizie poco rassicuranti rispetto alla strategia adottata da Berna per questa tipologia test. Uno studio condotto dall’istituto di Microbiologia dell’Università di Losanna, pubblicato per il momento in forma di bozza, ha analizzato l’efficacia di diversi tipi di test antigenici, rilevando tra i pazienti asintomatici un’efficacia che oscilla appena tra il 28% e il 33%. Uno studio dell’Agenzia austriaca per la salute e la sicurezza alimentare specifico agli autotest nasali parlerebbe invece di un 40%.
Da evitare sui chi ha sintomi - Per il portavoce dell’Ordine dei farmacisti del Cantone Ticino Federico Tamò, è corretto usare questi test sugli asintomatici piuttosto che sui sintomatici «perché l’accuratezza di questa tipologia di test non è alta quanto quella di altre».
Ogni caso rilevato è un contagio in meno - Per quel che riguarda invece gli asintomatici, l’idea, spiega Tamò, è quella di guardare il bicchiere mezzo pieno: «Quello che ci interessa è il valore predittivo positivo, ogni caso rilevato è una possibile catena di contagio fermata». Gli studi sul ruolo degli asintomatici nella diffusione del virus hanno dato però risultati contrastanti: «A oggi non possiamo sapere quanto o quanto poco trasmettono, ma non possiamo permetterci di rischiare partendo dal presupposto che non possano veicolare il virus», conclude Tamò.