Il dibattimento si terrà dal 16 al 17 settembre davanti al Tribunale militare 2 di Aarau.
Il capo della formazione di volo acrobatico è accusato di abuso colposo e sperpero di materiali, perturbamento di pubblici servizi nonché d'inosservanza intenzionale delle prescrizioni di servizio.
BERNA - Il prossimo 16 settembre - davanti al Tribunale Militare 2 di Aarau - prenderà il via il processo che dovrà fare luce sull'incidente acrobatico avvenuto il 17 febbraio 2017 a San Moritz. Davanti alla sbarra comparirà il leader del team PC-7 che durante un volo d'allenamento per un'esibizione - in occasione dei Campionati del Mondo di Sci Alpino - ha urtato il cavo di una telecamera sospesa, che poi si è lacerato.
Il capo della formazione di volo acrobatico è accusato di abuso colposo e sperpero di materiali, perturbamento di pubblici servizi nonché d'inosservanza intenzionale delle prescrizioni di servizio. Anche nei confronti del pilota era stato aperto un procedimento, che venne però poi archiviato.
Il dibattimento sarà presieduto dal tenente colonnello Kenad Melunovic.
L'incidente - L'aereo aveva urtato con l'ala il cavo di una telecamera sospesa della televisione, che si era poi lacerato. La telecamera era quindi caduta nella zona del traguardo davanti alla tribuna degli spettatori. Il cavo spezzato fu catapultato in direzione della seggiovia Salastrains-Munt da San Murezzan dove si impigliò. Il dispositivo di sicurezza arrestò immediatamente l'impianto e il funzionamento rimase interrotto per 20 minuti. La collisione con il cavo danneggiò anche l'ala dell'aereo, che riuscì comunque ad atterrare senza problemi a Samedan. Il pilota rimase illeso. I danni al dispositivo di sospensione della telecamera, alla telecamera stessa e alla seggiovia ammontarono complessivamente a diverse centinaia di migliaia di franchi, quelli per la riparazione del velivolo a 75'000.