Sono 593 le imprese che si sono registrate per la prima volta, come spiegato oggi a Coira.
Il numero totale di aziende che si sono sottoposte ai test da Covid-19 è così salito a 2695, per circa 34'000 impiegati.
COIRA - Dall'inizio della settimana scorsa, chi partecipa ai test aziendali nei Grigioni riceve un certificato Covid gratuito. Ciò che era stato pensato per i fornitori di test privati, ora sta motivando numerose ditte ai test regolari.
Dall'introduzione dei certificati gratuiti sul posto di lavoro, il numero di aziende che partecipano ai test è salito alle stelle. Sono 593 le imprese che si sono registrate per la prima volta. L'ha spiegato oggi a Coira davanti ai media Martin Bühler, il direttore dello Stato maggiore di condotta grigionese.
Il numero totale di aziende che si sono sottoposte ai test da Covid-19 è così salito a 2695. Ciò corrisponde ad un totale di 34'000 impiegati che possono richiedere un certificato tramite una piattaforma digitale. Se il risultato è negativo, viene inviato gratuitamente un attestato via SMS oppure e-mail.
Il fatto che il Cantone dei Grigioni offra i certificati gratis, mentre per il Consiglio federale non lo sono più dall'inizio di ottobre, ha la sua spiegazione. Secondo Bühler, il Cantone dei Grigioni non dispone di una base giuridica per esigere denaro per i certificati dopo i test preventivi aziendali.
La volontà di vaccinazione non è silurata - L'offerta è un atto di bilanciamento. È stata avviata dal Cantone solo dopo un'attenta valutazione, ha spiegato Bühler. Il timore che i certificati gratuiti abbassino la motivazione alla vaccinazione, e mettano così in scacco la strategia di vaccinazione, intanto non corrisponde alla realtà. Martin Bühler sostiene che «non è stato osservato un crollo delle vaccinazioni».
I certificati Covid gratuiti saranno disponibili solo fino alla fine di novembre. Dopo di che il Cantone avrà il potere legale di far pagare il prezzo di mercato abituale oppure di cancellare l'offerta. «Con ciò nei Grigioni avremo un'altra occasione per sottolineare quanto sia importante la protezione grazie al vaccino», ha spiegato Bühler. «Non chiudiamo la porta a nessuno e continuiamo a puntare sul dialogo».
La preoccupazione del medico cantonale - «Attualmente, il 67% della popolazione grigionese è stato vaccinato almeno una volta», ha spiegato il medico cantonale Marina Jamnicki e ha sottolineato che «il valore è però troppo basso».
Grazie all'estensione del certificato obbligatorio, la situazione si è un po' alleggerita. Tuttavia, Jamnicki ha evidenziato che «non siamo in grado di gestire un aumento dei casi in inverno come abbiamo fatto dopo le vacanze estive».
Nella stagione invernale il sistema sanitario grigionese è molto più gravato rispetto a quella estiva. Oltre agli incidenti sugli sci, in inverno nel nostro cantone vive un maggior numero di persone. Ne consegue un maggior numero di infarti da curare.