C'è chi si è arrabbiato e chi l'ha buttata sul ridere. Le reazioni all'ennesima panne dei certificati Covid digitali
BERNA - Non c'è due senza tre. E qualche ora fa anche il certificato digitale Covid ha dovuto provare sulla propria "pelle" la legge che quel proverbio impone. Tra la mattina e il primo pomeriggio di giovedì è stata infatti registrata la terza panne tecnica, in poco meno di due settimane, che ha mandato k.o. per qualche ora l'emissione dei pass.
Il guasto ha inevitabilmente creato qualche grattacapo ad alcuni non vaccinati. È il caso di una lettrice di 20 Minutes, che ha segnalato di aver sborsato 50 franchi per effettuare un test che alla fine non le è servito a nulla. «È inammissibile. Mi trovo nel luogo in cui dovevo recarmi per un appuntamento di lavoro ma non ho alcuna possibilità di accedervi», ha raccontato.
Qualcuno si arrabbia, qualcun altro ci ride su
A dar conferma del k.o. temporaneo dei certificati è stato in prima persona l'UFIT, l'Ufficio federale dell'informatica e della telecomunicazione, con un tweet. Il cinguettio però non è rimasto a lungo da solo. A fargli compagnia si sono aggiunte le risposte degli utenti, alcuni piccati dall'ennesimo malfunzionamento e altri pronti a buttarla sul ridere.
«Mi sono fatto testare questa mattina alle 10.30 e già non funzionava. Ho bisogno del certificato per un impegno questa sera», scrive un utente, chiedendo inoltre «se il governo federale rimborserà il costo» del tampone. O ancora «cosa fare se si ha bisogno del certificato per viaggiare ma questo, a causa del guasto, non può essere rilasciato?», chiede qualcun altro. E un terzo: «Abbiamo testato tutti gli studenti oggi ma nessuno ha ancora ricevuto il certificato. Ridicolo!».
Ma tra gli «è imbarazzante» e i «che circo!» non manca nemmeno chi pare ridersela di gusto, cospargendo un pizzico di sarcasmo sui nervi degli utenti infuriati. «Sicuro e affidabile al 100%» scrive qualcuno, accompagnando il tutto con la gif animata di un uomo che si ammazza dalle risate. «La libertà è temporaneamente fuori servizio. Siete pregati di riprovare più tardi» scherza qualcun altro.
La tanto attesa comunicazione da parte dell'UFIT è finalmente arrivata attorno alle 15.30, annunciando che il guasto era stato risolto e rassicurando tutti sul fatto che il malfunzionamento non è in alcun modo collegato ai certificati falsi (ma con firma elettronica valida) emessi all'estero. Un sospiro di sollievo per molti. Sperando che in futuro non debba avverarsi anche l'ultima parte del già citato proverbio.