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SVIZZERAI carnivori svizzeri sono abituati a pagare (troppo) poco per la carne

01.11.21 - 22:04
I vegetariani sono in aumento. Ma un sondaggio mostra che siamo abituati ancora a mangiare tanta carne, e a pagarla poco
tipress
Fonte 20 Minuten/Ats
I carnivori svizzeri sono abituati a pagare (troppo) poco per la carne
I vegetariani sono in aumento. Ma un sondaggio mostra che siamo abituati ancora a mangiare tanta carne, e a pagarla poco

ZURIGO - Svizzeri carnivori e cattivi. È un pregiudizio diffuso, ma quanto veritiero? Tamedia e 20 Minuten hanno condotto un'indagine al riguardo, ed è emerso che sebbene in diminuzione da anni, il consumo di carne è ancora molto diffuso ed amato nel nostro paese. 

Al sondaggio hanno preso parte 23mila persone, nel mese di ottobre. Il 56 per cento degli intervistati afferma di mangiare carne più volte alla settimana, il 13 per cento anche tutti i giorni. Dal lato opposto della "barricata" c'è un 14 per cento di persone che si concedono un pasto carnivoro meno di una volta a settimana, o mai. Nel mezzo ci sono gli abitudinari moderati, il 17 per cento: una volta a settimana, non di più e non di meno. 

Un altro dato emerso dall'indagine è che tutti, o quasi, sono dei carnivori "cattivi". Ossia abituati a pagare prezzi decisamente bassi per la carne al supermercato. La spesa media è di 60 franchi al mese a testa, senza contare le cene al ristorante. Un dato che non piace alle associazioni animaliste e ambientaliste. 

Alla domanda "quanto saresti disposto a spendere in più, per il bene del clima" il 39 per cento ha risposto «niente». Il 19 per cento, al massimo 6 franchi in più al mese. «È uno scoglio con cui ci siamo confrontati per anni, nel promuovere il benessere degli animali« commenta Heinz Lienhard, presidente di Swiss Animal Welfare. «Non è facile convincere le persone a dare un contributo finanziario alla sostenibilità». La strategia più diffusa per ora è quella di segnalare l'impatto ambientale della carne tramite etichette: alcuni grossisti ad esempio hanno introdotto un sistema "a semaforo" dove il verde rappresenta un prodotto eco-sostenibile e il rosso un'origine poco sicura. 

«Molte persone dicono di mangiare poca carne e affidarsi solo a filiere virtuose, ma è un'impressione spesso falsa» continua Lienhard. Ogni anno in Svizzera vengono macellati 83 milioni di animali, senza contare le importazioni: «Qualcuno deve pur consumare tutta questa carne». La domanda di carne rispettosa dell'ambiente e degli animali, per contro, non è in aumento.

Tendenzialmente i numeri sono comunque in diminuzione. Nel 1980 il consumo pro capite di carne in Svizzera era di 64,4 chilogrammi all'anno, negli ultimi 30 anni è sceso costantemente fino all'attuale media di 47,8 chilogrammi.  Ma i prezzi della carne restano troppo bassi secondo gli animalisti. «La carne standard viene offerta a prezzi da dumping» sottolinea la consigliera nazionale Meret Schneider. «Se non siamo pronti a pagare di più per la carne sostenibile, allora pagheremo il conto in seguito». 

La percentuale di vegani in Svizzera e nel Liechtenstein è raddoppiata in un anno. Nel 2020 le persone che non consumano prodotti di origine animale rappresentavano lo 0,3% della popolazione, quest'anno la proporzione è salita allo 0,6%. Anche la parte di chi non mangia carne è aumentata dal 3,4 al 4,1%.

In totale si contano quindi circa 38'000 vegani e oltre 250'000 vegetariani. Sono soprattutto i più giovani e i laureati ad aver scelto di non consumare carne o prodotti di origine animale, ha annunciato oggi l'associazione Swissveg sulla base dello studio Mach sui consumatori.

La percentuale di vegetariani tra i giovani fra i 14 e i 34 anni è del 6,2%, contro 4,9% l'anno scorso. Fra gli over 55 anni, solo il 2,7% ha eliminato la carne (2020: 2,2%). I vegani nella fascia di età 14-34 anni sono ora l'1,2%, il triplo rispetto all'anno precedente. Fra chi ha più di 55 anni la percentuale è dello 0,2%, il doppio rispetto al 2020.
 

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