Sono 178 le persone ospedalizzate nelle ultime 24 ore. Il bollettino dell'UFSP.
La temuta e super-contagiosa variante Omicron potrebbe presto provocare una nuova ondata nel nostro Paese.
BERNA - «La quiete prima della tempesta». Queste le parole espresse ieri da Patrick Mathys durante il tradizionale info point degli esperti che andavano a fotografare un periodo di calma apparente in cui la curva dei contagi sembrava dare i primi segnali di appiattimento (ieri erano stati 8'167). Calma apparente, appunto. Perché Omicron e la sua enorme contagiosità potrebbero presto far toccare nuovi picchi inesplorati alla curva pandemica. In Ticino (fin qui tra i Cantoni virtuosi durante questa ondata) oggi si sono raggiunti i 492 contagi (record da inizio pandemia). E pure i dati svizzeri, comunicati poco fa dall'Ufsp, non sono dei migliori. Nelle ultime 24 ore, infatti, nel nostro Paese si sono verificati 11'562 casi, 178 ricoveri e 32 decessi. Numeri stabili, certo, che però si sono cristallizzati a un livello molto alto. Non proprio un buon punto di partenza per combattere Omicron.
Corsa al booster - Per cercare di contenere questa ennesima ondata, che si prospetta alta come non mai, vi è solo un modo: vaccinare più gente possibile. «Secondo gli studi - precisava ieri Christian Berger, presidente della Commissione federale per le vaccinazioni - la terza dose aumenta la protezione contro Omicron fino al 75%-80%». Ma attualmente solo il 19,74% dei vaccinati (il 66.92% della popolazione svizzera) l'ha già effettuata.
Tempo tiranno - Il tempo, quindi, stringe anche perché nel frattempo la nuova variante galoppa e «raddoppiando il numero dei casi ogni 3-4 giorni» potrebbe presto diventare dominante. Per ora il tasso di riproduzione della malattia resta ancora sotto l'uno (0.99 per la precisione), ma si sa che questo dato presenta un ritardo di una decina di giorni. E presto Omicron potrebbe farlo schizzare verso l'alto.
Ospedali sotto pressione - Un aumento dei contagi potrebbe quindi significare maggior pressione sugli ospedali elvetici, sebbene il tasso di occupazione dei letti di terapia intensiva sia rimasto praticamente invariato rispetto alla scorsa settimana. Attualmente sono infatti 690 le persone che si trovano in cure intense (-9 rispetto a mercoledì scorso). I pazienti Covid-19 occupano il 36,20% dei posti disponibili in terapia intensiva, con un tasso d'occupazione di poco inferiore all'80%.
Da inizio crisi - Dall’inizio della pandemia, un milione e 215mila casi di Covid-19 sono stati confermati in laboratorio. In totale si contano 11'707 decessi e il numero di persone ospedalizzate si attesta a 38'399.
Isolamenti e quarantene - In Svizzera si contano attualmente 49'799 persone in isolamento e 33'145 entrate in contatto con loro e messe in quarantena.