I piccoli contagiati tra i nuovi ospedalizzati sono passati da 38 a metà gennaio a 44 la scorsa settimana.
Ma secondo Christoph Berger, pediatra e infettivologo, non c’è motivo di preoccuparsi.
ZURIGO - Tra i nuovi ospedalizzati affetti da Coronavirus ci sono più bambini. Le cifre dell’UFSP non mentono: se tra il 10 e 16 gennaio si contavano 38 contagiati tra gli 0 e i 9 anni ammessi nelle strutture ospedaliere, la scorsa settimana sono stati 44. Ma secondo Christoph Berger, presidente della Commissione federale per le vaccinazioni e responsabile della sezione malattie infettive al Kinderspital di Zurigo, non c'è da preoccuparsi.
«La metà dei casi sono stati ricoverati in ospedale a causa di un altro problema medico», ha spiegato Berger alla SonntagsZeitung, «e solo una volta giunti nella struttura è stata diagnosticata anche un’infezione da Covid-19». L’aumento dei piccoli Covid-ospedalizzati è quindi da considerarsi normale, visto l’incremento dei casi in questa fascia d’età.
Ma ci sono bambini che soffrono di un decorso grave a seguito di un'infezione da Coronavirus? Durante la scorsa settimana, rassicura Berger, c'è stato un unico bambino ricoverato in terapia intensiva a causa del virus, e ci è rimasto per poco tempo.
Per quanto concerne invece la mortalità infantile, che in Svizzera è aumentata da 3,3 nascite ogni 1’000 nel 2019, a 3,6 nel 2020, Berger ha un’altra spiegazione. Il contagio da Covid rappresenta un rischio aggiuntivo per le donne in gravidanza, «e può aver quindi causato un aumento delle nascite premature».