Secondo l'esperto di sicurezza, l'ingresso di Finlandia e Svezia nell'Alleanza atlantica avrà conseguenze.
A essere colpite, però, saranno le realtà militarmente meno forti, come ad esempio i Balcani.
GINEVRA - Finlandia e Svezia hanno manifestato l'intenzione di voler aderire alla NATO. Conseguenze imminenti? Per Tobias Vestner, responsabile del programma "Security and Law" presso il Geneva Center for Security Policy (GCSP), la Russia reagirà, ma non come si pensa.
«Se Mosca non avesse attaccato l'Ucraina, sia la Finlandia che la Svezia avrebbero avuto scarso interesse a entrare nell'Alleanza atlantica. Con la guerra Putin ha quindi contribuito a rafforzare la Nato. Qualcosa che in realtà voleva prevenire», spiega l'esperto, interpellato da 20 Minuten.
Insomma, se già il presidente russo si sentiva minacciato dall'Occidente, ora si sentirà circondato. «Ma non c'è da aspettarsi un attacco diretto all'Occidente. È più probabile che inizi a provocare Finlandia e Svezia, ad esempio con sorvoli non autorizzati», prosegue Vestner.
Secondo l'esperto, infatti, «Putin non vuole scherzare con le grandi potenze. Ma affliggerà gli stati più deboli. I Balcani in particolare, con le loro tendenze filo-russe, rappresentano un potenziale estremo».
Per Vestner è improbabile un'invasione simile a quella in Ucraina, «Putin si aspettava una rapida vittoria, ma si è scoperto presto che l'esercito russo non è forte come previsto. Ma potrà dare molto fastidio, ad esempio alimentando le tendenze filo-russe e intervenendo nei disordini interni agli stessi Paesi».
Secondo l'esperto di sicurezza, in ogni caso, l'adesione dei due paesi nordici modificherà il concetto di neutralità. «Tuttavia, se la Svizzera procederà con saggezza, i suoi buoni uffici diventeranno ancora più preziosi».