Il modello del consenso presunto ha fatto breccia nel cuore degli svizzeri.
Il direttore di Swisstransplant: «È un sì alla vita». Il co-presidente del comitato referendario: «Molte persone sono mal informate sul tema».
BERNA - Quella di oggi è stata una giornata campale nella storia della donazione organi. La modifica della legge sui trapianti - che secondo l'ultimo sondaggio Tamedia vantava oltre il 61% dei favorevoli - ha effettivamente fatto breccia nel cuore degli svizzeri. I risultati definitivi segnano infatti una percentuale di sì al 60,2%.
Il consenso presunto - Il modello del consenso presunto, sul quale il popolo elvetico si è espresso oggi, parte dal presupposto che tutti siano favorevoli a donare i loro organi, a meno che non abbiano precedentemente dichiarato in modo esplicito la loro opposizione. In caso di dubbio, comunque, i famigliari del defunto potranno sempre rifiutare l'espianto.
Il voto in Ticino - In Ticino, alla fine dello spoglio nei 106 comuni, la modifica di legge ha incassato un sostegno pari al 65,5%.
La reazione dei vincitori - La chiara approvazione sulla modifica della legge sui trapianti impressiona e soddisfa il direttore di Swisstransplant Franz Immer. «Sono grato per il sì alla vita» scaturito oggi dalle urne, ha dichiarato a Keystone-ATS. «La popolazione si sta dimostrando disposta a dare una possibilità alle persone in lista d'attesa per la donazione di organi», ha aggiunto Immer, dicendosi «contento» dell'approfondito dibattito e delle discussioni sul tema che la votazione odierna ha scatenato nelle scorse settimane. Vi è soddisfazione anche all'interno della Commistione azionale d'etica in materia di medicina umana (CNE). «Questo voto è incoraggiante», ha evidenziato all'ATS il presidente Andrea Büchler. «Ciò non deve però oscurare il fatto che la soluzione scelta limiti fortemente il diritto all'autodeterminazione. Chi non vuole diventare automaticamente donatore deve quindi agire subito».
E dei vinti - Molte persone sono state «mal informate sul tema» della donazione di organi e sulla morte cerebrale: così si spiega l'esito della votazione odierna, il co-presidente del comitato referendario che si opponeva alla revisione legislativa, Alex Frei. I sondaggi davano dall'inizio il sì in testa, ma man mano che la gente veniva erudita sul tema e più il campo del no guadagnava terreno, fanno notare con dispiacere dal comitato. «Abbiamo avuto poco tempo per raggiungere tutti», ha detto deluso Frei. Gli organi non vengono prelevati solo da «cadaveri freddi», ha fatto notare ancora Frei. «Se tutti ne fossero stati a conoscenza, il risultato dello scrutinio di oggi sarebbe stato differente», si dicono sicuri i sostenitori del referendum.