L'iniziativa popolare, lanciata da un comitato interpartitico, vuole dare un taglio netto alla bolletta Serafe.
BERNA - Per il canone televisivo «200 franchi bastano!». Ne sono convinti i membri del comitato apartitico, ma principalmente composto da rappresentanti dell'UDC, che oggi sulla Waisenhausplatz di Berna hanno dato il via alla raccolta firme dell'omonima iniziativa. L'idea proposta, oggi simboleggiata da 200 palloncini rossi, è semplice: ridurre drasticamente il canone della SSR e portarlo a 200 franchi annuali per economia domestica. Per quanto riguarda le imprese e le aziende commerciali l'iniziativa punta invece alla completa esenzione dal pagamento della tassa.
Presenti sul posto diversi membri del comitato di iniziativa, tra cui il consigliere nazionale Thomas Matter, che si è detto «lieto di poter iniziare a raccogliere le firme. I canoni obbligatori della SSR, pari a 335 franchi, sono troppo alti. Una riduzione a 200 franchi incontrerà il favore della popolazione, perché il consumo dei media è cambiato molto».
Dello stesso parere Mathias Müller, presidente dei Giovani liberali svizzeri. «Molti giovani non usano quasi mai i canali della SSR, e si stupiscono quando ricevono la bolletta Serafe di 335 franchi. L'iniziativa alleggerisce l'onere per i giovani, che devono finanziare un servizio di cui non usufruiscono quasi mai».
Per Marco Chiesa, consigliere agli Stati e presidente di UDC Svizzera, sottolinea come sia soprattutto la SRF il target dell'iniziativa. «L'iniziativa prevede che le minoranze linguistiche continuino a ricevere programmi di un valore pari a quelli della radiotelevisione svizzero-tedesca SRF, grazie alla perequazione finanziaria. Inoltre, l'iniziativa vuole che le radio e le televisioni private continuino a ricevere almeno l'attuale quota del canone».
Il comitato apartitico ha tempo fino al 1° dicembre 2023 per raccogliere le 100mila firme necessarie.