La Commissione della sanità del Nazionale ritiene che questo sia un «pilastro fondamentale» nella lotta al Covid-19.
BERNA - La Confederazione deve continuare ad assumersi i costi dei test del coronavirus. È quanto pensa la Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio nazionale (CSSS-N) che ha esaminato un disegno di legge governativo volto a prorogare alcune disposizioni della legge Covid-19.
Secondo la commissione, un pilastro fondamentale nella lotta contro l'epidemia da coronavirus è un accesso facile e rapido ai test, precisa un comunicato diramato oggi dai Servizi del parlamento.
Vista la minaccia di un aumento della circolazione del virus nei mesi invernali, dal profilo epidemiologico e organizzativo essa non intende trasferire ai Cantoni le responsabilità per il regime di test e per il finanziamento degli stessi (17 voti a 7). In caso di abbandono dell'attuale ripartizione delle competenze, la CSSS-N teme un sistema con 26 diverse normative cantonali.
Come il Consiglio federale, una minoranza della commissione chiede che la Confederazione definisca la strategia dei test ancora sino a fine marzo 2023, ma che a partire dal primo gennaio 2023 i Cantoni assumano i costi dei test.
Per quanto riguarda i punti rimanenti, la CSSS-N ha seguito le proposte del governo. Sostiene in particolare le basi legali per l'emissione di certificati COVID (con 17 voti a 6 e un'astensione) e l'app SwissCovid (con 18 voti a 6 e un'astensione) nonché la prosecuzione delle misure specifiche per la protezione dei lavoratori vulnerabili (con 15 voti a 9).
Una minoranza propone di prorogare le misure nei settori della cultura, dei casi di rigore per le imprese, dell'indennità di perdita di guadagno, dell'assicurazione contro la disoccupazione e dell'indennità per lavoro ridotto.
Secondo la maggioranza della commissione, le basi legali riguardanti gli strumenti operativi per la gestione dell'epidemia di Covid-19 dovranno essere prorogati sino all'estate 2024 (13 voti a 11 e un'astensione). Varie minoranze credono invece sufficiente una proroga sino alla fine di marzo 2023 o fino all'estate del 2023.
La CSSS-N ha poi incaricato l'amministrazione di esaminare come i Cantoni possano essere tenuti, in modo più vincolante, ad assicurare le riserve di capacità per coprire i picchi di attività negli ospedali. Occorrerà analizzare in particolare una disposizione secondo la quale i Cantoni inadempienti dovranno finanziare lo sviluppo delle capacità degli altri Cantoni.
In occasione della prossima seduta di agosto la Commissione sentirà in proposito anche la Conferenza delle direttrici e dei direttori cantonali della sanità e concluderà le sue deliberazioni.