I lupi uccidono una mucca e il consigliere nazionale Jean-Pierre Grin lancia l'allarme: «C'è sempre più pericolo»
Gli attivisti per i diritti degli animali non sono d'accordo.
ZURIGO - Le autorità grigionesi sono preoccupate: sabato notte il branco del Beverin ha ucciso una mucca sull'Alpe di Nurdagn, nello Schamserberg (GR). L'animale era con altre mucche in un'area recintata, riferiva ieri l'Ufficio per la caccia e la pesca. Questo nuovo attacco equivale al raggiungimento di «un nuovo livello di gravità» dei danni finora provocati dal branco del Beverin, sottolineava ancora il comunicato nel quale le autorità competenti si dicevano «preoccupate». Il cantone sta ora esaminando se i lupi che hanno ucciso la mucca possano essere abbattuti.
Contadini arrabbiati - Nel frattempo, tra le autorità e gli agricoltori il clima è teso. «Se le cose continuano così, verranno uccise sempre più bestie fino a che non arriverà il momento dell'uomo», sostiene il consigliere nazionale vodese Udc e agricoltore Jean-Pierre Grin. Secondo il politico, i Cantoni dovrebbero avere il potere di regolamentare autonomamente i branchi di lupi. Nella sessione estiva sono state presentate al parlamento diverse proposte per ridurne la popolazione, per lo più firmate da politici Udc vallesani e ticinesi.
Nelle ultime settimane, d'altra parta, va crescendo il numero di attacchi al bestiame da parte dei lupi. Ce se sono stati diversi in Ticino, dove le pecore uccise si contano ormai a decine, ma anche a Matt e a Elm (GL). La situazione è così tesa da aver spinto alcuni allevatori a protestare trascinando le carcasse degli animali uccisi davanti alla sede del governo a Bellinzona. Tuttavia il lupo resta un animale protetto.
Per Grin però non dovrebbe esserlo. Intanto, potrebbero essere necessari fino a due anni prima che i Cantoni ricevano l'approvazione della Confederazione per l'abbattimento. Questo mentre la conta delle vittime prosegue e i branchi vanno infoltendosi. Grin presume che oggi in Svizzera vivano 350 lupi, rispetto ai 150 di due anni fa. «Una crescita veloce», sottolinea. Diverse le stime ufficiali, che riferiscono di 15 branchi e 150 lupi, come specificato da Dorine Kouyoumdjian, portavoce dell'Ufficio federale per l'ambiente. Secondo l'organizzazione per il benessere degli animali "Gruppo Lupo Svizzero (GLS)", ci sono 16 branchi e 160 lupi.
Il politico Udc insiste sottolineando la particolarità dell'attacco nei Grigioni: «Ci vogliono otto o nove lupi per mettere a terra una mucca adulta, altrimenti non sarebbero stati in grado di farlo». Per il biologo David Bittner, del gruppo GLS, non c'è da preoccuparsi. «Non siamo di fronte a una nuova frontiera degli attacchi del lupo. È solo che, con una popolazione in crescita, sono prevedibili incidenti del genere. Ma restano casi isolati».
Secondo Bittner, non è necessario abbattere il lupo in modo proattivo, la regolamentazione naturale se ne occuperà da sola. «Non c'è spazio infinito in Svizzera. L'autoregolamentazione è già in atto: i branchi uccidono i lupi invasori». Per il biologo non è nemmeno realistico presumere che i lupi attaccheranno l'uomo. «Dovresti comportarti nel modo sbagliato per far sì che accada una cosa simile». Ad esempio, tentando di nutrire i lupi. «È necessaria cautela nelle aree abitate da questa specie», aggiunge l'esperto. «Ma non serve una pistola, basta il buon senso. I cani, ad esempio, dovrebbero essere sempre tenuti al guinzaglio».
Revisione legislativa pendente in Parlamento - Il gruppo GLS sta comunque cercando di dare il suo contributo per far sì che la specie sia meno protetta. Insieme ad altre associazioni ha raggiunto quello che ritiene essere «un compromesso accettabile» che dovrà ora essere discusso in Parlamento. Tuttavia, secondo Jean-Pierre Grin, la proposta non basta. «I cantoni devono essere in grado di regolamentare autonomamente la popolazione di lupi», insiste.