Vista l'assenza di risultati nella campagna "Risparmiate energia", c'è chi vuole rendere obbligatorie le misure
BERNA - Sono passati quasi due mesi dal lancio della campagna della Confederazione contro lo spreco energetico, e i risultati non si vedono. Al fine di non incorrere in una vera e propria carenza, c'è ora chi vuol lasciare da parte la sensibilizzazione e spegnere obbligatoriamente tutta una serie di luci.
Secondo il consigliere nazionale dei Verdi e politico per l'energia Kurt Egger, «i lampioni dovrebbero essere spenti a partire dalle 23, o perlomeno le vetrine dei negozi». Afferma che questo tipo di strategia «non farebbe male a nessuno». Tra i luoghi in cui crede che si potrebbe ottenere un certo tipo di risparmio rientrano anche i grandi parcheggi sotterranei poco utilizzati.
Dello stesso avviso anche Michael Töngii, consigliere nazionale dei Verdi e vicepresidente dell'Associazione svizzera degli inquilini. «L'illuminazione non ha una reale utilità nelle vetrine dei negozi, come non sono necessarie le luci di Natale e le chiese illuminate».
Più moderato l’approccio di Susanne Vincenz-Stauffacher consigliera nazionale per il Partito Liberale Radicale, che più che un obbligo, prende in considerazione un obiettivo di risparmio del 10% per economia domestica. Ogni famiglia potrebbe così scegliere dove risparmiare. «Alcuni preferiscono abbassare il riscaldamento ma continuare a usare l'asciugatrice».
Sempre lato Plr, il consigliere nazionale Ruedi Noser crede che non sia stato dato abbastanza tempo alla popolazione. «Il risparmio energetico non si ottiene dall'oggi al domani». E se si dovesse andare verso l'obbligo, si chiede, «chi lo controllerà? La polizia non può entrare da nessuna parte senza un mandato di perquisizione».