Le imprese sembrerebbero essere riuscite a ribaltare sui clienti gli aumenti generali dei costi
ZURIGO - Altro che crisi, le aziende svizzere quotate in borsa hanno venduto più di quanto si aspettassero gli esperti finanziari: stando a un'analisi dell'agenzia economica Awp i ricavi messi a bilancio sono stati nei due terzi dei casi superiori alla media delle previsioni degli analisti, mentre solo per un terzo sono stati inferiori.
Il 30% delle imprese ha addirittura presentato un fatturato più elevato delle stime maggiormente ottimistiche: unicamente il 13% ha messo a referto proventi sotto i pronostici più bassi. Concretamente quindi - commenta l'Awp - le società hanno sì dovuto affrontare l'aumento generale dei costi ormai in atto da mesi, ma sono riuscite a ribaltarlo sui clienti più rapidamente di quanto si aspettassero gli esperti.
A titolo d'esempio le sorprese più positive sono giunte dal produttore di componenti elettronici LEM e dallo specialista di imballaggi SIG, che hanno presentato vendite superiori di circa l'11% rispetto alle previsioni. In entrambi in casi hanno avuto un ruolo importante gli aumenti di prezzo.
In termini di utile operativo, la metà delle aziende ha superato le aspettative, mentre il 13% le ha disattese e il rimanente terzo delle ditte ha registrato un risultato in linea con le stime. Fra le imprese che hanno brillato possono essere citate Phoenix Mecano (utile operativo del 34% più elevato della media dei pronostici), Landis+Gyr (+30%), Logitech (+22%) e UBS (+21%). Sul fronte opposto hanno deluso Burckhardt Compressions (-5%) e Geberit (-4%).
A livello di utile netto a spaventare gli esperti è stato Credit Suisse: gli osservatori più pessimisti si aspettavano una perdita di 600 milioni di franchi, ma il rosso si è rivelato di 4,0 miliardi. Il concorrente UBS ha invece superato le aspettative del 18%.