Lo ha deciso oggi il Consiglio federale
BERNA - Dal prossimo 1° gennaio i grandi consumatori di elettricità che attualmente si riforniscono nel mercato libero potranno tornare nel servizio universale. Lo prevede un pacchetto di ordinanze approvato oggi dal Consiglio federale. Previste anche nuove misure per promuovere la produzione di elettricità da fonti rinnovabili allo scopo di rafforzare l'approvvigionamento energetico della Svizzera.
Per tornare al servizio universale, i grandi consumatori dovranno aderire a un raggruppamento ai fini del consumo proprio (RCP). Sono tuttavia presenti delle limitazioni.
Sia il grande consumatore che il RCP in questione non potranno ad esempio più passare nuovamente al libero mercato per almeno sette anni. In questo modo si garantisce che il grande consumatore partecipi adeguatamente alle spese causate. Il governo qui si riferisce agli elevati costi di approvvigionamento del gestore della rete di distribuzione per il quantitativo supplementare di energia richiesto con breve preavviso.
Più in generale, nell'attesa della nuova legge federale su un approvvigionamento elettrico sicuro con le energie rinnovabili, attualmente al vaglio del Parlamento, il governo, su incarico dello stesso Parlamento, ha deciso di anticipare alcune misure.
Il sistema di rimunerazione per l'immissione di elettricità, in scadenza a fine anno, sarà così sostituito da contributi d'investimento. Inoltre anche gli impianti a biogas, eolici e geotermici così come i nuovi piccoli impianti idroelettrici potranno ottenere un contributo.
Nel dettaglio, gli impianti fotovoltaici senza consumo proprio come quelli solitamente installati su fienili e capannoni ottengono un maggiore sostegno finanziario. L'importo della rimunerazione unica è destinato a impianti con una potenza minima di 150 kW ed è determinato mediante aste. L'appalto verrà concesso al produttore che produce una certa quantità di energia solare al prezzo più basso.
Le nuove norme prevedono una disposizione speciale per gli impianti fotovoltaici installati su infrastrutture come dighe o pareti fonoassorbenti, che hanno spesso costi più elevati e probabilmente non sarebbero competitivi nelle aste. Per rendere possibile la loro realizzazione, sarà ad esempio possibile organizzare aste speciali separate. Vista la loro importanza per l'elettricità invernale, agli impianti fotovoltaici nelle regioni alpine è concesso un bonus supplementare.
Oltre al fotovoltaico, anche altre fonti rinnovabili indigene - idroelettrico, eolico, geotermia e biomassa - saranno potenziate. I nuovi impianti riceveranno un contributo d'investimento fino al 60% dei costi d'investimento. Nel settore dell'energia idroelettrica gli ampliamenti considerevoli saranno sovvenzionati fino al 60%, mentre i rinnovamenti di installazioni già esistenti saranno sostenuti fino al 40% dei costi d'investimento.
Altra novità: come deciso in settembre dal Parlamento con la modifica urgente della legge federale sull'energia, non sarà necessario disporre di una licenza di costruzione per gli impianti fotovoltaici di prova nelle regioni alpine. Queste installazioni dovranno però essere rimosse dopo 24 mesi.
Sempre oggi, l'esecutivo ha modificato l'Ordinanza sull'efficienza energetica allo scopo di ridurre del consumo di energia. Le nuove e più severe prescrizioni, che entreranno in vigore il 1° gennaio 2024 (con fase transitoria fino a fine 2024), riguardano ad esempio gli asciugabiancheria, i boiler, i riscaldamenti elettrici e gli elettrodomestici da cucina professionali.