Lo rivela un rapporto della Polizia federale cui ha potuto avere accesso la SonntagsZeitung
ZURIGO - Una spia travestita da prete. Il leader della chiesa russa Kirill, prima di diventare il patriarca conosciuto oggi per essere il padre spirituale oltre che stretto alleato "politico" del presidente Vladimir Putin, ha avuto un passato da agente segreto al servizio del KGB, il supremo organo di sicurezza della Federazione russa.
E il Paese dove ha vestito - oltre a quelli sacerdotali - i panni dello 007 è la Svizzera. Così riporta la SonntagsZeitung che ha potuto vedere la scheda creata dalla Polizia Federale dell'epoca. Perché dobbiamo tornare indietro nel tempo, al 1971, per riannodare i fili di questa vicenda.
In quell'anno un giovane sacerdote russo di nome Vladimir Gundyaev ha vissuto a Ginevra come rappresentante del Consiglio Mondiale delle Chiese. Il documento cui ha potuto avere accesso il domenicale rivela chiaramente che «Gundyaev, alias Kirill, ha lavorato per il servizio segreto russo KGB come giovane prete». Nome in codice: Mikhailov.
Secondo quanto scritto in questo rapporto, il giovane ecclesiasta «avrebbe dovuto raccogliere informazioni a Ginevra sugli altri membri del Consiglio Mondiale delle Chiese e influenzarne la posizione: contro gli Stati Uniti e la Nato e positivamente verso l'Unione Sovietica».
Il capo della Chiesa ortodossa che inveisce spesso contro i valori occidentali, con l'Occidente ha avuto però un lungo e intenso passato; in Svizzera ci è tornato e soggiornato almeno una quarantina di volte. Oltre che per il Consiglio mondiale delle chiese, per sciare ma anche per fare affari.
«Negli anni '90, la Chiesa ortodossa ha potuto esportare petrolio russo attraverso una società registrata a Ginevra. A Ginevra vive anche un cittadino svizzero dell'ex Jugoslavia, con il quale Kirill ha concluso un affare immobiliare» rivela il domenicale.